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POMEZIA, LA MAGGIORANZA SI RICOMPATTA: BILANCIO APPROVATO SENZA PROBLEMI

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Dodici ore di consiglio, inframmezzate solo dalla pausa pranzo di due ore e mezzo, hanno portato alla prevedibile approvazione del bilancio consuntivo 2011 e di previsione annuale 2012, pluriennale per gli anni 2012 – 2013 – 2014 e relativa relazione revisionale e programmatica, con ovvia approvazione anche delle aliquote IMU e IRPEF. Durante l’assise di oggi, terminata alle 23:00, si è assistito ad un film già visto in passato, con solo qualche piccola variante. Come ad esempio l’uscita da Forza Pomezia del consigliere Giuseppe Cimadon e le sue dimissioni da presidente della Commissione Attività Produttive, comunicate in apertura dei lavori. Per il resto, nonostante le critiche, le accuse, rinfacci e le minacce di svelare retroscena non edificanti, alla fine tutta la maggioranza si è miracolosamente ricompattata, con i dissidenti dell’IdV che sono giunti a più miti consigli ed hanno votato un convito sì, mentre i consiglieri dell’UDC Russo e Mugnaini – Vincenzo Mauro e Giorgio Puggioni erano assenti, così come Sergio Busti per la maggioranza – hanno scelto per quasi tutte le votazioni la linea dell’astensione, tranne che sul primo punto. Questa mattina, infatti, il rendiconto della gestione dell’esercizio finanziario 2011 è passato con 10 voti favorevoli (De Fusco, Ruffini, Schiumarini, Battistelli, Mesturini, Attenni, Capodimonti, De Lorenzi, Lupo, Mirimich), 8 contrari (Celori, Piselli, Pagliuso, Errico, Mugnaini, Russo, Borgo Caratti, Fucci) e 7 assenti. Nei giorni precedenti l’assise erano stati annunciati dall’IdV emendamenti che avrebbero stravolto il bilancio così come era stato preparato, pena la mancata approvazione dello stesso, senza contare che erano state fatte dichiarazioni durissime sia dai consiglieri che dall’ex assessore David Tintinago. Ma, come forse in molti già immaginavano, tutto è rientrato al momento del voto e non c’è stata traccia di emendamenti presentati dai consiglieri del partito di Di Pietro. Alla fine, come da copione, l’approvazione del bilancio di previsione ha visto 11 voti favorevoli (De Fusco, Ruffini, Schiumarini, Mesturini, Battistelli, Capodimonti, Attenni, Lupo, De Lorenzi, Barone, Mirimich), 7 contrari (Celori, Errico, Pagliuso, Piselli, Fucci, Borgo Caratti, Antonini) e 2 astenuti (Russo e Mugnaini) – tra abbracci, strette di mano e battute da stadio. Sicuramente nei prossimi giorni si saprà di più sulle motivazioni che hanno spinto questi consiglieri a cambiare idea in modo così repentino sia nel momento in cui si erano ribellati, sia in quello in cui invece sono tornati a mo’ di figliol prodigo. In tutto questo c’è sicuramente da fare i complimenti al sindaco Enrico De Fusco, per la bravura politica dimostrata nel riuscire a rimettere insieme un puzzle di cui sembravano essersi persi i pezzi.

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