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A POMEZIA L’ARTE E’ IN “PROGNOSI RISERVATA”?

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piazza pomeziaRiceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Eleonora Napolitano, del Circolo SEL Pomezia.

“Nella ridente cittadina dell’agro pontino, Pomezia, sono venute tristemente a mancare l’Arte e la Cultura; Associazioni Culturali, artisti e cittadini, dopo il primo momento di acuto dolore, ne annunciano la triste dipartita”. Questo era quello che credevo di dover scrivere: ero convinta di dover denunciare la morte della Cultura e dell’Arte nella mia Città, ad opera della attuale Amministrazione Comunale e, invece, mi sono resa conto che non è così; è anche peggio!

Se l’Amministrazione, a suon di 5 Stelle, avesse davvero fatto morire l’Arte e la Cultura a Pomezia, noi artisti avremmo la possibilità di piangerla, di addolorarci per così alta scomparsa; quanti di noi credono, potrebbero accompagnarla in un luogo assai migliore di questo e pregare per la sua Resurrezione, altri potrebbero organizzare riti e rituali di passaggio, tutti accomunati dalla consapevolezza e certezza che di Arte e Cultura, in questa città, è impossibile vivere.

Gli attuali Amministratori, infatti, hanno collezionato una serie di decisioni che poco hanno a che fare con il concetto di buona politica del territorio.

In primis, come già accaduto per le scorse festività del Carnevale, hanno indetto un bando pubblico (www.comune.pomezia.rm.it) – senza alcun criterio valutativo né tanto meno l’indicazione della Commissione Esaminatrice – che misteriosamente, come da loro risposta, “non è andato a buon fine”. Mi chiedo: cosa significa che un bando pubblico non va a buon fine? Da che mondo è mondo, se si pubblica un bando se ne devono necessariamente pubblicare gli esiti! Ma forse questo fa capo a chi di Amministrazione Comunale se ne intende davvero!

L’Assessorato alla Cultura, invece, si è riservato il privilegio di scegliere arbitrariamente quali e quanti eventi artistico/culturali prevedere per l’Estate pometina 2014.

In alcuni casi, quelli così detti fortunati, lo stesso ha lanciato una controproposta: budget dimezzato e nessuna dotazione tecnica da parte del Comune!

Poniamo, dunque, il caso che un’Associazione, un artista o un singolo cittadino chieda – come rimborso del materiale necessario all’evento che intende organizzare – un determinato compenso economico più la dotazione tecnica e le venga, invece, accordato la metà del suddetto senza alcuna dotazione; qualcuno mi spieghi: come si può accettare tale proposta senza rimetterci di tasca propria?

Addirittura, la suddetta Amministrazione, per organizzare un qualsiasi evento, anche se svolto a titolo del tutto gratuito per la Città, richiede il versamento di € 70,00 per le spese d’ istruttoria, bolli e il pagamento anticipato dei diritti SIAE! Bel riconoscimento, non trovate?

A condire questo generale mal contento tra Associazioni, artisti e cittadini esclusi dagli eventi estivi della Città nella quale vivono e operano, arriva il Circo Nero con annessi € 20.000,00 di spesa – solo per ospitare l’evento in sé, senza considerare spese di pulizia e ripristino del luogo – che il Comune si era detto disposto a spendere; evento che, fortunatamente, è stato annullato a fronte di insistenti proteste da parte dell’opinione pubblica e che, inoltre, non è stato autorizzato dalla Questura.

Una scelta alternativa era possibile: con i soldi che il Comune si era detto disposto a spendere per il pagamento dei “Neri Circensi” si sarebbero potuti finanziare quaranta eventi (€ 500,00 cad.) di Associazioni, artisti e cittadini che, finora, si sono spesi in prima persona, che hanno ideato eventi sulle loro sole risorse artistiche ed economiche, che lo hanno fatto in questa Città perché credono nella bellezza – a volte più nascosta che palese – del posto in cui vivono e che, non da ultimo, lo hanno fatto con dedizione e generosità.

Sono sopraffatta da domande senza risposte: perché l’attuale Assessorato alla Cultura non ha pensato a tale valida alternativa?

Perché la realtà è un’altra: l’Amministrazione Comunale ha operato un’arbitraria allocazione delle risorse economiche mascherata dall’assoluta indisponibilità delle stesse!

Emerge, infatti, dall’analisi del programma estivo 2014, comparato a quello del 2013, una ben precisa volontà: inserire eventi para culturali, che sembrano frutto di una studiata strategia tra Amministratori ed esercenti.

Tra “sabati musicali” in Largo Catone, “aperitivi culturali” presso il Chiosco di Piazza Indipendenza, “Festa Multiculturale” a Selva de Pini, balli in Piazza in tutte le salse e quant’altro, è evidente che non si vuole regalare ai cittadini la fruizione artistico/culturale che essi meriterebbero nei loro momenti di evasione estiva, ma solo uno spicciolo intrattenimento condito da panini, birra e bibite che rinsalda le finanze di quanti, in questa Città, sono interessati esclusivamente al peso delle proprie tasche.

Agli esclusi da questa Amministrazione, dunque, non rimane altro che aspettare la fine di questo bailamme, pronti a costruire un nuovo inizio.

Un nuovo inizio in cui l’Amministrazione indica un bando che si possa definire tale e sia pronta a fornire, alle Associazioni e agli artisti del territorio – propensi a devolvere il loro lavoro – quanto meno la dotazione tecnica necessaria per realizzare le iniziative sul territorio.

Un nuovo inizio in cui, al di là delle parole vuote e delle false illusioni, l’Amministrazione riconosca l’importanza del lavoro delle Associazioni, degli artisti e dei cittadini che si spendono – fin troppo spesso in modo del tutto volontario – in un lavoro non solo artistico ma soprattutto sociale.

Eleonora Napolitano, Circolo SEL Pomezia, Componente dell’assemblea Area Metropolitana di Roma

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