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RIENTRO CON POLEMICA, PARLA ANTONINI

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Si aspettava sicuramente le polemiche, ma non fino a questo punto. Renzo Antonini, il cui rientro in consiglio comunale è stato discusso in aula consiliare questa mattina, ha provocato suo malgrado una crisi che segnato un punto fermo nella politica pometina, facendo decidere il Sindaco di ritirare le deleghe a tutti gli Assessori. L’ex esponente del PD – radiato dal partito dopo l’arresto in flagranza di reato mentre prendeva 5 mila euro da una ditta che aveva avuto l’appalto di facchinaggio al salumificio Fiorucci, dove Antonini era sindacalista – è stato riportato al ruolo di consigliere, avuto nel frattempo da Antonio Babieri, tra mille polemiche sia formali che etiche. “Capisco il dibattito e le prese di posizione – ha dichiarato Antonini – ma il mio rientro è stato deciso dal Prefetto, basandosi sulla legge. Sulla mia vicenda è stato detto di tutto: non posso negare nulla, ma vorrei far notare che dall’iniziale accusa di concussione, ora si pensa all’estorsione, che è tutta da dimostrare. Io so che non si tratta di estorsione, ma a dire l’ultima parola saranno i giudici al termine dell’iter processuale”. Non si sente comunque in imbarazzo a rientrare come rappresentante di quei cittadini che le hanno dato fiducia con il voto? “Mi prendo tutte le responsabilità di quello che ho fatto, e chiedo scusa pubblicamente. Ho sicuramente sbagliato ed è giusto che i cittadini lo abbiano saputo: mi merito tutto quello che mi è stato detto, non potevo di sicuro aspettarmi baci ed abbracci. Ma così come mi prendo le critiche, vorrei un po’ di rispetto, almeno in attesa che i giudici mettano la parola fine a questa storia. Io sono fiducioso nel processo, nel frattempo faccio mea culpa con i miei elettori, a quali prometto il mio impegno per recuperare la fiducia persa. Durante il consiglio mi sono messo a nudo, raccontando quello che è successo non solo in questa occasione, ma dal 2001 in poi. Ho detto la verità, spero che mi credano”. Lei adesso è in maggioranza o all’opposizione? “Né una né l’altra, ma indipendente: voterò di volta in volta a seconda dell’argomento, secondo quello che riterrò più giusto fare: favorevole per quello che riterrò a favore dei cittadini, contro per tutto il resto”.

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