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Russia, sanzioni sul gas. Draghi: “Preferiamo la pace o l’aria condizionata?”

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Mario Draghi

Russia, Mario Draghi riguardo le sanzioni sul gas: “Preferiamo la pace o il termosifone acceso, o meglio ormai, l’aria condizionata accesa tutta l’estate?”. Con un po’ di ironia, il Presidente del Consiglio ha risposto così alla domanda di un giornalista riguardo l’ipotesi di sanzioni relative al gas russo. Una risposta che ci porta a riflettere e che, senza retorica, ci mette davanti ad una realtà oggettiva. 

Questione sanzioni sul gas russo

Non basteranno solo le sanzioni sul gas russo per far ritirare l’avanzata della Russia in Ucraina, ma sicuramente è una mossa concreta che potrebbe portare a compromessi reali. Anche perché ad oggi, è l’unico strumento, insieme alle armi che l’Occidente ha inviato a Kiev per la difesa. 

Alla decisione di interrompere definitivamente i legami con il gas russo però non ci si è arrivati. Dire addio costerebbe troppo sia per l’Italia che per altri paesi. Draghi ha scherzato sui termosifoni e i condizionatori accesi, ma ovviamente non è questa la motivazione, quanto l’attività delle industrie e ciò che ne consegue

Ci sarà una soluzione? Le dichiarazioni di Draghi

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato che, nonostante lo stop alla fornitura di gas russo non può essere un’ipotesi al momento oggetto di discussione,  “la situazione si sta tragicamente  modificando davanti ai nostri occhi, le devastazioni e i massacri ci hanno sorpreso. L’aggressione premeditata della Russia si stava svolgendo in un modo terribile, ma ora sembra che i massacri di civili e bambini aumentino e questo porta a sanzioni sempre più severe”.

“Oggi l’embargo del gas non è sul tavolo, non so se lo sarà mai, ma tanto più diventa orrenda questa guerra tanto più i paesi alleati si chiedono: in assenza di una nostra diretta partecipazione alla guerra cosa possiamo fare per farla smettere?”.

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