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SFIDUCIA AL SINDACO, I COMMENTI DI ANNA MIRARCHI E DINO SPAGNOLI

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Dopo i commenti di SEL e del Movimento 5 Stelle sulla sfiducia al sindaco di Pomezia Enrico De Fusco, in attesa della conferenza stampa che ci sarà domani da parte dell’intera maggioranza prendono la parola l’ex segretario del circolo PD di Pomezia Dino Spagnoli e la segretaria di Rifondazione Comunista Anna Mirarchi. “Prendiamo atto della grave crisi politica, scaturita da una scarsa progettualità e coinvolgimento dei partiti stessi – ha dichiarato Spagnoli, Coordinatore dei “Comitati Renzi” – ricordando agli artefici di questa triste avventura politica che quanto sta accadendo coinvolge non solo i partiti, ma un’intera città sempre più alle prese con una crisi economica che ormai sta portando al baratro diverse famiglie. Credo sia opportuna una ferma considerazione degli ultimi fatti avvenuti in quest’anno e mezzo: come militanti del PD, in più circostanze abbiamo manifestato la nostra preoccupazione, rimanendo inascoltati sia dagli amministratori locali che dai vertici a vario livello del nostro partito. Purtroppo l’uso personalistico di alcuni nostri amministratori, che avrebbero dovuto rappresentare sia il Partito Democratico che i cittadini, ha prevalso sulla buona e sana politica. Crediamo fortemente che la grande partecipazione registrata alle Primarie per la scelta del candidato premier del Centrosinistra sia l’unico percorso da intraprendere per una nuova stagione politica. Come promotori di un rinnovamento ci auguriamo che il futuro Sindaco esca da una partecipazione popolare come le primarie che veda protagonisti il nostro partito, il PSI e SEL”. Spagnoli non cita però Rifondazione Comunista, che fa comunque sentire la sua voce. “A Pomezia c’è stato un massacro dei principi e dell’etica, con una corresponsabilità diffusa – ha commentato Anna Mirarchi – I partiti sono stati volutamente indeboliti e messi da parte per meglio dialogare con i singoli consiglieri o assessori. E’ stata fatta una politica clientelare a scapito dell’interesse collettivo. Pur di vincere le elezioni si è passato sopra alle idee politiche, al dialogo e al lavoro con la sinistra si è preferito il rapporto stretto con la destra. Tutto ciò è il risultato di un sistema che sceglie i candidati ad amministrare il Comune esclusivamente in base a quanti voti portano, mentre l’onestà e le competenze dei singoli vengono poste in secondo piano. Dopo questa semina contaminata, il Sindaco e la sua maggioranza hanno avuto il raccolto  annunciato”.

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