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TOMBE ALLAGATE AD ARDEA, FANCO PRESENTA DENUNCIA ALLA PROCURA

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ingresso CimiteroTombe allagate al cimitero di via Strampelli, protocollata ieri la denuncia da parte di Luca Fanco, capogruppo consiliare della Lista Civica “Eufemi per la legalità”. “Credendo inevitabile – si legge nella denuncia indirizzata alla Procura della Repubblica, al Comando Carabinieri Tutela per l’Ambiente ed alla Corte dei Conti, oltre che a tutte le autorità locali – che la persistente presenza di acqua nelle tombe possa aver prodotto la rottura dei feretri contenuti all’interno di dette tombe, tanto è che l’Amministrazione comunale si serve da immemorabile tempo di mezzi autospurgo e non di semplici pompe per l’aspirazione dell’acqua”. Fanco prosegue chiedendo “di verificare, per le rispettive competenze, la possibilità di gravi ripetuti reati, attivando le necessarie urgenti analisi delle acque nelle diverse tombe interessate dal problema, che, se contaminate come presumibile, impongono la segnalazione di precisi reati. Infatti la tomba trovata allagata si trova nella parte più alta del cimitero e considerando che da mesi non piove, immaginiamo cosa potrebbe trovarsi nelle altre più basse e come si trovano i feretri ivi riposti”. Il consigliere di maggioranza non si limita però al fatto specifico. “Nel ripercorrere le tappe amministrative e le abnormi somme di denaro pubblico speso per “sedicenti” soluzioni del problema lo scrivente ritiene possibile che siano stati commessi reati da parte della stessa Amministrazione comunale in ordine ala mancata emissione di idonea Ordinanza Sindacale per i gravi motivi igienico sanitari e possibilità di epidemie che potrebbero proliferarsi all’interno del cimitero comunale, oltre all’inquinamento delle  falde che comprometterebbe la salute pubblica mettendo a repentaglio miglia di cittadini ignari del problema – sostiene Fanco – Rispetto a tale possibile omissione, va segnalato come dal 2005 il Comune, ben conoscendo il problema, ha proseguito nelle spese per servizi rivelatisi inutili. Cosa ancora più grave, non aver imputato alla ditta costruttrice i danni conseguenti ad una cattiva costruzione, nonostante le segnalazioni scritte”. Si chiede – conclude il capogruppo di “Eufemi per la legalità” – di perseguire quanti primi responsabili della igiene pubblica (Sindaci  ed Assessori)  che si sono susseguiti negli anni e che, pur conoscendo il problema e ben sapendo le spese sostenute e gravate sul bilancio, hanno permesso lo sperpero di denaro pubblico nonostante  l’inutilità della spesa stessa. Segnatamente va precisato che sapere che diverse decine di tombe si riempiono d’acqua non lascia alcun dubbio sulla necessità di eliminare il problema in termini strutturali intervenendo sull’opera e quindi di competenza della società che ha costruito. Intervenire con mezzi palliativi quanto inutili ha il chiaro significato di voler omettere a favore di denaro distribuiti allegramente. Le autorità in indirizzo, ognuna per le rispettive competenze, sono invitate a verificare e perseguire i responsabili dandone comunicazione allo scrivente per consentire ai cittadini di costituirsi parte civile nei possibili procedimenti”.

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