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VIA VAI (O VAI VIA?) AL FLI DI ARDEA

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FLI di Ardea, chi entra e chi esce. A pochi minuti dall’ufficializzazione, da parte del Senatore Candido De Angelis, dell’ingresso nel partito di Fini dei consiglieri comunali Antonello Magliacca e Danilo Petrella, arrivano le dimissioni del presidente pro tempore Walter Giustini. Ma procediamo con ordine: questo pomeriggio, presso la “Pineta dei Liberti”, l’annuncio dell’entrata dei due consiglieri comunali è stato fatto in pompa magna, senza tener conto delle dichiarazioni rilasciate due giorni fa dal presidente del circolo di Ardea. Il primo a parlare alla conferenza di presentazione è stato Antonello Magliacca, che ha spiegato le ragioni che lo hanno spinto, insieme a Danilo Petrella, ad aderire a FLI, creando così un nuovo gruppo consiliare all’interno dell’amministrazione Eufeni. Magliacca ha ribadito che seguirà le linee guida imposte dal partito. “Siamo stati per tre anni sempre vicini al sindaco Eufemi e alla sua maggioranza, come parte integrante dell’amministrazione. Lo dimostra l’appoggio dato per il buon andamento di questo governo, tanto che abbiamo votato il bilancio e tutte le opere pubbliche. Manterremo quindi il buon rapporto con il Sindaco e con questa maggioranza per il bene del paese, ma ci prepareremo alle prossime elezioni comunali seguendo le indicazioni nazionali di FLI”. Il Senatore De Angelis ha esordito esprimendo soddisfazione: “Per la prima volta portiamo il FLI ad Ardea. La sua nascita è stata dettata dal comportamento del PDL, che non ha seguito la linea prefissata insieme inizialmente, cosa che ha determinato un appiattimento politico che non fa bene a nessuno. La politica locale deve essere guidata dai locali e non dai vertici romani, non devono più esserci le imposizioni dall’alto, quando nei vari Comuni ci sono tante persone in grado di ricoprire gli incarichi. Noi stiamo costituendo il terzo polo per l’Italia: da una parte c’è la sinistra, che non riesce a trovare un leader, dall’altra ci sono i sostenitori di Berlusconi, che si affannano a difenderlo pubblicamente, mentre in separata sede lo criticano”.\n\nMa questo tipo di alternativa non proprio piaciuta a Walter Giustini, che vede nella mossa fatta un reiterare degli errori del passato. “Avevo creduto di essere entrato a far parte di un’associazione politica scevra da qualsiasi logica della vecchia politica, che dava l’importanza e la piena collaborazione alla base del partito per potersi affermare sui territori e che aveva nel suo credo l’onestà, la trasparenza, l’etica morale e politica, dove era di fondamentale importanza la voce di tutti, senza distinzione di cariche ed incarichi. Ma una volta proclamata ufficialmente la nascita di Futuro e Libertà, ecco che i “professionisti della politica” che tanto avevano decantato il cambiamento, il rispetto delle regole, sono tornati ad adottare quel modus operandi degno di una bassa politica dove chi ha più potere vince. Il comportamento di tali politici infanga la dignità di chi si era fatto portavoce sul territorio di quei bellissimi propositi su quali è nato FLI. L’assegnazione dei ruoli di coordinamento a chi già ricopre incarichi parlamentari ha fatto sì che il partito appena nato cominci già a vacillare sia per la superficialità con cui si coordina l’attività politica sul territorio che per la volontà dei coordinatori di non scontrarsi tra loro e di non saper/voler prendere una posizione netta in ordine ai problemi che man mano vengono rappresentati. Ciò che è accaduto in questi giorni ad Ardea è il termometro di quanto sto affermando: si è preferito far aderire al partito due consiglieri comunali “gravemente controindicati” e segnalati dallo scrivente, indicendo una conferenza stampa di presentazione del partito senza concordarlo con chi sul territorio c’era già, che dispiacere ad un parlamentare che con la sua arroganza “di chi non deve chiedere nulla”, li ha imposti senza consultarsi con nessuno. In me è venuta meno la fiducia che avevo riposto su chi “a chiacchiere” mi aveva illuso. Ho constatato di persona, checché se ne dica, che FLI non è un partito nuovo ma un nuovo partito come tanti, dove ancora vige la legge del potente. E’ mio convinto parere che la buona fede di chi sta alla base sia servita solo a dare un’immagine distorta della realtà, che è stata illusa e usata per i soliti scopi di potere di Palazzo. Esternando ancora una volta la mia delusione, e non credendo più in quei valori che FLI, con la sua nascita, mi avevano reso tanto entusiasta della nuova esperienza politica, ribadisco le mie dimissioni dal partito e dall’incarico di Presidente del Circolo FLI di Ardea”.

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