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Pomezia, addette alle mense: pagamenti degli stipendi in ritardo, intanto un acconto

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capelli, sassolini graffetta nel cibo dell'asilo

Problemi a Pomezia per le operatrici delle mense scolastiche che potrebbero ricevere lo stipendio in ritardo. La questione è stata sollevata nei giorni scorsi quando in una missiva inviata dalla ditta che gestisce il servizio ad alcune sigle sindacali veniva paventava, a causa di tutta una serie di problematiche, l’ipotesi di un accredito degli stipendi «entro e non oltre il 21 febbraio». 

La notizia aveva subito acceso un campanello d’allarme anche se, in realtà, da quanto si apprende, tale scadenza non avrebbe dovuto interessare le addette alle mense scolastiche di Pomezia, bensì altri settori in cui opera il gruppo societario. 

Nel caso specifico però, ad ogni modo, i Sindacati si sono subito attivati per cercare di capire se e in che modo tale situazione al livello generale del gruppo societario potesse in qualche modo comunque toccare anche i dipendenti di Pomezia.

Addette mense scolastiche a Pomezia: acconto del 40% dello stipendio 

E in effetti qualche conseguenza ci sarà anche per le lavoratrici pometine. E’ di pochi minuti fa infatti una comunicazione aziendale che avvisa i dipendenti dell’erogazione «di un acconto pari al 40% degli stipendi con valuta 13/02/2020, mentre il residuo verrà corrisposto il prima possibile come da prossima comunicazione». 

La causa sarebbe da rintracciare, come spiega la società, nella subentrata «scadenza del 31/12/2019 del contratto di cessione dei crediti sanitari riguardanti la Regione Lazio, e del rinnovo in corso» per i quali l’azienda avrebbe subito «dei ritardi nel pagamento a ns. favore di quanto dovuto per i servizi resi che sta causando un lieve slittamento nel pagamento degli stipendi del mese di gennaio».

E’ opportuno precisare dunque che la causa di tale ritardo non è da imputare quindi al Comune di Pomezia che, stando anche a quanto appreso dalla nostra redazione (ulteriore conferma arriva dalle dichiarazioni del Sindaco), è in regola con i pagamenti. Il caso resta però aperto: non è escluso infatti che nei prossimi giorni le sigle sindacali possano predisporre iniziative per tutelare i diritti dei lavoratori.

 

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