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Pomezia, barriere architettoniche: il Sindaco tradisce l’impegno preso in campagna elettorale

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Pomezia, barriere architettoniche: il Sindaco tradisce l’impegno preso in campagna elettorale. Campeggia come copertina della pagina Facebook “Pomezia Senza Barriere” l’impegno (ad oggi disatteso) sottoscritto lo scorso 28 maggio dall’attuale Sindaco Adriano Zuccalà del Movimento 5 Stelle.

L’argomento è quello del cosiddetto PEBA, ovvero il piano con cui un Comune predispone – per legge – gli interventi necessari a rimuovere le barriere architettoniche presenti sul territorio; tutti i candidati alla carica di primo cittadino a Pomezia, eccezion fatta per Pietro Matarese (centrodestra), firmarono questa sorta di contratto morale con i cittadini durante la scorsa campagna elettorale: 4 punti di un cronoprogramma ben specifico di cui però, a soli sei mesi di distanza dalle elezioni, l’amministrazione sembra essersi già scordato.

Il PEBA, di cosa parliamo

A quell’incontro, era il 28 maggio scorso, organizzato dall’associazione Luca Coscioni (di seguito ALC), presero parte Giuseppe Di Bella, Consigliere generale dell’ALC, Vittorio Ceradini, professore associato all’Università di Reggio Calabria e Membro di Giunta dell’ALC, e l’avvocato Alessandro Gerardi, anche lui Consigliere generale.

L’impegno preso dai candidati a Sindaco era stato quello di adoperarsi, qualora eletti, a redigere ed attuare per l’appunto il Peba; un accordo simbolico, ma fattivo, tra la politica e i cittadini per rimuovere le barriere architettoniche che violano i diritti primari dei cittadini affetti da disabilità.

Non dimentichiamoci che tutto questo è anche stabilito per legge – da almeno 30 anni – e laddove i Comuni si rivelino inadempienti interviene l’autorità giuridica.

Ma ovviamente non basta stilare il piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche, e veniamo al punto: bisogna portarlo avanti e realizzare nel corso del tempo tutte le opere previste nel piano.

Ma perché è così importante? Ci sono tutta una serie di motivazioni. Innanzitutto grazie al PEBA si limitano interventi spot, a volte non conformi ai requisiti tecnici previsti, e si prepara una visione d’insieme della città; non basta ad esempio realizzare una rampa su un lato della strada per risolvere il problema delle barriere architettoniche, così come va inserito a sistema il problema della presenza dei passi carrabili lungo le vie della città.

Un altro esempio che riguarda da vicino il territorio di Pomezia è quello delle spiagge: andrebbero dotate di passerelle che arrivano fino al mare e di sedie JOB per permettere di entrare in acqua.

Tutto questo si può superare grazie al Peba che consente una visione d’insieme della città – ecco perché non ne possono esistere due uguali tra gli enti locali – per creare un territorio accessibile a tutti.

Barriere architettoniche a Pomezia: impegni non rispettati e nessuna risposta

Di quanto firmato (nella foto) quel giorno però poco o nulla è stato rispettato dall’attuale amministrazione.

Questi i punti firmati anche dal Sindaco Zuccalà:

  1. Emanare entro il 31 luglio una delibera di giunta che conferisca a esperti l’incarico di pianificare il PEBA,
  2. Completare entro il 31 dicembre la fase di censimento delle barriere architettoniche,
  3. Avviare dal gennaio 2019 le gare di appalto per abbattere le barriere,
  4. Proseguire il piano dei lavori per tutta la durata della consiliatura e oltre, fino alla definitiva rimozione delle barriere; 
  5. Monitorare mensilmente l’avanzamento delle attività, rendendone conto sulla homepage del sito web del Comune.

Ma non finisce qui. L’ALC fa sapere che il Comune di Pomezia si sta mostrando perfino insensibile alle comunicazioni di sollecito non rispondendo neppure alle mail dell’associazione; del resto l’antifona si era già vista probabilmente a poco più di un mese dalle elezioni quando il 28 luglio Sindaco e Assessore (Federica Castagnacci, ndr) chiesero proprio all’associazione di rimodulare le scadenze in un incontro che si sarebbe dovuto tenere entro la fine di ottobre.

Ma poi non se ne è fatto più nulla.

Anche sul fronte istituzionale sembrerebbero esserci ulteriori discrepanze tra quanto richiesto dai cittadini – uno spazio in home page destinato proprio al PEBA (punto numero 5) – e quanto predisposto dal Comune, ovvero relegare il tutto ad una sottosezione sotto la voce “Casa e urbanistica” delle aree tematiche senza nemmeno menzionare il documento del 28 maggio.

Parla Giuseppe Di Bella dell’Associazione Luca Coscioni

Nell’intervista rilasciata ai nostri microfoni Giuseppe Di Bella, dopo aver elencato le principali criticità del territorio di Pomezia, ha espresso tutto il suo rammarico per essere arrivati a fine anno senza nemmeno aver raggiunto i minimi obiettivi sottoscritti a maggio scorso.

Aspettavamo una comunicazione entro ottobre ma non ci ha chiamati nessuno”, ha dichiarato di Bella. “Il Comune poi non risponde nemmeno alle nostre comunicazioni nonostante le numerose mail inviate”.

Dopodiché il consigliere dell’ALC lancia di nuovo l’appello al Comune tendendo la mano: “Come detto più volte gli esperti della nostra associazione sono disponibili per collaborare insieme all’amministrazione a redigere il Peba e superare tutte le difficoltà tecniche, inevitabili, che possono esserci”.

Risponde il Comune

Questa la replica dell’amministrazione di Pomezia. “Il programma procede con i tempi necessari (che non sono però evidentemente gli stessi per i quali proprio Zuccalà si era impegnato a maggio scorso) per seguire ogni passo”, fa sapere il Comune.

“È intenzione della nostra amministrazione portare avanti il progetto non solo per gli impegni presi in campagna elettorale ma soprattutto perché presente all’interno del nostro programma elettorale. Riteniamo indispensabile la redazione del piano per superare le diverse criticità ancora presenti. Siamo consapevoli che ci vuole impegno e molto tempo, proprio per questo ho creato un settore dedicato per seguire la redazione del PEBA e ci stiamo muovendo su diversi fronti, anche e soprattutto per abbattere le barriere mentali”.

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