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Pomezia, bimba ‘frettolosa’ nasce prima dell’arrivo dell’ambulanza: finalmente una nuova nascita in città

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Aveva davvero molta fretta di nascera la piccola C., nata nella sua casa, a Pomezia, alle prime ore di domenica 14 Gennaio, senza neanche aspettare l’arrivo del 118.
“Del primo figlio avevo fatto un cesareo – ci racconta la mamma – per lei avevo chiesto alla mia ginecologa di aspettare che il parto avvenisse naturalmente. Con il suo parere favorevole, il cesareo era stato fissato lo stesso, ma solo dopo la fine del tempo gestazionale, ovvero, dopo il 16 Gennaio. Da mercoledì 10 ho iniziato ad avere le prime contrazioni – ci spiega – poco dolorose e presenti ogni 10 minuti circa. Sono durate per 3 giorni, durante i quali sono sempre andata al pronto soccorso, ma la risposta era la stessa: tutto chiuso, torni quando avrà contrazioni regolari ogni 5 minuti”. Eccoci alla notte del 13 Gennaio, quando la mamma comincia ad avere delle contrazioni “insopportabili”, ma sempre irregolari e distanti, tanto da farle decidere di restare a casa, supportata dal marito. “Tentare di dormire è stato impossibile – racconta la donna – i forti dolori mi costringevano ad andare al bagno a dare di stomaco e, da come mi hanno poi spiegato in ospedale, è stato questo sforzo che ha contribuito a far aprire il parto tutto insieme”. Sì, perché la coppia di futuri genitori non ha neanche avuto il tempo di prepararsi per andare in Ospedale perché, rotte le acque, la bimba si è subito preparata per uscire, tanto che d’improvviso la donna ha sentito la necessità di spingere. “Ho subito chiesto a mio marito di chiamare il 118 – continua il racconto la mamma – perché la bambina stava per nascere; lui, incredulo, con nostro figlio in braccio, voleva andare in ospedale, ma non c’ era tempo. Mentre lui era al telefono con i soccorsi in due spinte è nata la nostra piccola”. In questo scorrere veloce del tempo, è stato provvidenziale l’ arrivo della nonna materna, chiamata dalla coppia, che ha fatto in tempo a raggiungere la figlia nel bagno e a prendere letteralmente al volo la piccola, come ci racconta la mamma ancora spaventata, ripensando a quella notte. I sanitari del 118 sono arrivati pochi minuti dopo ed hanno trovato mamma e figlia sul divano di casa, provate da questa “bella” avventura. La raccontiamo solo ora, perché mamma e figlia, trasportate subito in ospedale per i dovuti controlli, sono tornate a casa e C. ha potuto finalmente sentire l’ abbraccio del suo fratello maggiore, piccolo spettatore di un evento oggigiorno così straordinario.

C.S.

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