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Pomezia, bollette “pazze” della Tari, ci risiamo? L’ex consigliere 5S: “Aumenti lievi”

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Arrivano altre sorprese da quell’ormai famoso ultimo consiglio Comunale dell’amministrazione uscente in cui l’ex Sindaco Fabio Fucci venne sfiduciato dai suoi ex compagni del Movimento 5 Stelle. 

E’ in quelle ore – a dir poco frenetiche – che va ricercato, in sede di approvazione del bilancio, anche l’aumento delle tariffe Tari per l’anno corrente votato e approvato dai pentastellati nonostante i risultati raggiunti dal porta a porta che ha tagliato la soglia del 60%. Contraria era stata l’opposizione che votò contro l’aumento.

Ma di quanto parliamo? Circa 120.000 euro all’anno quale aumento complessivo del servizio, scrive oggi Il Messaggero citando come fonte l’Ufficio Ambiente del Comune di Pomezia. A causarlo avrebbero concorso alcune voci: lo svuotamento dei bidoncini rossi per la raccolta dei pannolini (passata a due volte a settimana), il ritiro dei rifiuti dalle postazioni della differenziata a Torvaianica, quelle riservate agli affittuari stagionali e alle seconde case, ma anche il ritiro dei residui delle macchinette mangia rifiuti (sì a costo zero ma che comunque hanno comportato un aggravio di costi sul servizio).

L’ex consigliere Adriano Velli ha provato a spiegare su Facebook la questione aggiungendo alle voci sopracitate “il costo del conferimento in impianti distanti dalla città e ad una diminuzione delle utenze”, leggiamo ancora da Il Messaggero. 

In virtù di tutto questo gli utenti si sono visti recapitare, come lo scorso anno, importi aumentati per un valore compreso in media dagli 8 ai 10 euro che, a onor del vero, un po’ cozzano con la comunicazione fatta dall’amministrazione uscente sin qui circa il lavoro virtuoso fatto con la differenziata. Come a dire: bene che sia aumentata, ma perché allora…sono aumentate anche le tariffe?

E poi c’è tutto il filone, nuovamente purtroppo, di chi invece si è visto recapitare veri e propri salassi frutto di conteggi errati (anche aumentati di 200 euro). Un po’ come Acea insomma: altre code agli sportelli per chiedere lumi su conti, salvo controprove dell’ente, calcolati erroneamente.

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