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Pomezia: chiusura campo rom, ‘spedite’ le firme di Fucci

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Fabio Fucci, ex Sindaco di Pomezia, torna a parlare del campo rom di Castel Romano per la quale ha chiesto più volta la chiusura negli ultimi tempi. «Durante l’ultimo consiglio comunale la maggioranza targata M5S ha bocciato la nostra mozione sul campo rom di Castel Romano. Questo ennesimo “no” non ci ha fatto mollare la presa, tutt’altro. Sul tema legato alla sicurezza della nostra Pomezia e dei nostri cittadini abbiamo fondato parte della nostra campagna elettorale e intendiamo portare avanti questa battaglia agendo su tutti i fronti istituzionali».

Fucci, chiusura campo rom: «Raccolte oltre 1500 firme»

«Nelle settimane scorse abbiamo raccolto ben 1.569 firme per chiudere definitivamente il campo nomadi; insieme a noi si sono schierate persone che vivono a Pomezia, che transitano davanti quello scempio a cielo aperto, che lavorano nei dintorni dell’area in questione. Questa nostra iniziativa ci ha permesso di sentire la forte vicinanza di tutti quei cittadini che si sono fermati a firmare o anche semplicemente ad esprimere il loro sostegno morale».

«Abbiamo quindi più di 1500 ragioni per proseguire e lavorare a testa bassa per il raggiungimento del nostro obiettivo. Abbiamo inviato al Ministro Salvini, al Prefetto di Roma, al Questore di Roma e alla sindaca Raggi e al nostro primo cittadino una lettera con allegata la nostra raccolta firme».

Fabio Fucci richiama le parole di Salvini sui campi rom

Alle istituzioni chiediamo un intervento tempestivo e lo facciamo confortati anche dalle dichiarazioni del vice premier Matteo Salvini, che proprio in data 3 aprile ha parlato di attualità, riferendosi al caos Rom nella Capitale. «No ad ogni forma di violenza – ha scritto sulla sua pagina FB Salvini – no allo scaricare sulle periferie ogni genere di problemi. Ribadisco l’obiettivo per cui sto lavorando da mesi: ZERO campi Rom entro la fine del mio mandato da ministro. Chi si integra è benvenuto, chi preferisce rubare verrà mandato altrove». Ebbene, in luce di questo nella nostra missiva abbiamo elencato tutti i disagi, i problemi, i furti, l’impatto ambientale e i danni che il campo rom di Castel Romano provoca al nostro territorio e ai nostri cittadini.

«Alle istituzioni tutte abbiamo detto che la forza per continuare nella nostra iniziativa ce l’hanno data le persone che hanno condiviso con noi questo percorso e le testimonianze, particolarmente impressionanti, dei cittadini che sono venuti a raccontarci le aggressioni subite, i furti, le rapine ed i lanci di sassi che li hanno visti bersaglio. Non possiamo più tollerare le ingiustizie, l’illegalità e le zone a “legge zero”, dove vale tutto e tutto resta impunito».

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