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Pomezia: i cittadini delle vie Monachelle scedono in strada per rivendicare i loro diritti

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I cittadini delle due vie Monachelle di Pomezia, rappresentati dai comitati di quartiere Monachelle Alta e Villaggio Bravetti, dopo aver atteso per anni che le varie amministrazioni comunali, si occupassero anche di loro – almeno nella fornitura dei sevizi primari come acqua, fogne e viabilità – hanno deciso di agire.

Dopo aver inviato una lettera a tutti i componenti del consiglio comunale ed amministratori della città, per illustrare la situazione di abbandono in cui si trovano, hanno deciso di scendere in strada per rivendicare i loro diritti, con una grande manifestazione che si terrà il giorno 17 febbraio 2018, dalle ore 9:00 alle ore 13:00, lungo il percorso di via Monachelle Nuova.

“Non sarà una manifestazione politica, non sarà una manifestazione “contro”, ma servirà per chiedere e ottenere quello che ci spetta di diritto – dichiarano i comitati di quartiere Monachelle Alta e Villaggio Bravetti – per far vedere che ci siamo, per dire che non siamo soddisfatti di come siamo stati “ignorati” fino ad oggi.

Nel corso degli anni le amministrazioni hanno sempre ignorato le nostre esigenze primarie. La situazione è gradualmente e inesorabilmente peggiorata, nonostante siano state pagate le quote relative alle opere di urbanizzazione, a seguito di regolare licenza di costruzione o di condono.

La zona è abitata fin dagli anni ’30, quando la citta di Pomezia ancora non esisteva, a seguito del trasferimento dei coloni da varie parti d’Italia. In quegli anni le pompe a vento consentivano di estrarre l’acqua potabile dai pozzi, i campi venivano concimati con il letame degli animali e gli scarti delle persone, e la strada serviva i poderi ed era percorsa da carri, qualche mezzo agricolo, poche autovetture e biciclette.

Con il passare degli anni le industrie e le discariche hanno inquinato le falde acquifere, la popolazione è aumentata, perché figli e nipoti dei coloni hanno preferito rimanere in zona piuttosto che chiudersi in appartamenti in paese, il traffico sulla strada è cresciuto sia per numero che per tipologia di veicoli.

Oggi la strada è transitata da molti Tir, l’acqua delle falde è sempre più sporca e le leggi impongono che sia le abitazioni private che le aziende scarichino i liquami in fogna”. 

Nelle vie Monachelle, acqua, fogne e strada sono un miraggio.

ACQUA: “dopo cinque anni di richieste pressanti – proseguono i comitati di quartiere – ripetute in tutte le forme possibili, inclusa l’offerta di realizzare l’acquedotto a spese dei cittadini, l’amministrazione comunale, tramite ACEA, ha promesso l’acqua potabile, entro il 2017. Ad oggi (gennaio 2018) non siamo a conoscenza del piano dei lavori: voci informate dicono che il progetto si sia ulteriormente rallentato”.

FOGNE: “I lavori si sono conclusi da almeno due anni. Nonostante le nostre continue pressanti richieste in Regione Lazio ed in Comune a Pomezia, non abbiamo ancora l’indicazione di quando l’impianto diverrà operativo e quando sarà possibile allacciarsi”.

STRADA: “Nonostante le innumerevoli richieste dal 2013 fino a giugno 2017, in cui abbiamo segnalato la grave situazione di pericolo per buche, dissesti, segnaletica orizzontale, verticale e luminosa, ponticelli stretti e pericolosi, elevato traffico di mezzi pesanti e furgoni, l’amministrazione ha subordinato il rifacimento della strada alla realizzazione della condotta idrica senza provvedere nel frattempo, ad un minimo di manutenzione. Non avendo un programma definito per la condotta idrica, per quanti anni dovremo restare in questa situazione che peggiora di giorno in giorno?”.

“Ci piacerebbe avere giardini dove far giocare i nostri figli, piste pedonabili e ciclabili, un luogo di aggregazione, collegamenti più frequenti con la stazione ferroviaria e con Pomezia per evitare di usare le autovetture, ma se acqua, fogne e strada sono un miraggio, questi ultimi sono impossibili.

Con queste motivazioni abbiamo deciso di scendere in strada, o meglio su quel che resta della strada per dire a gran voce: Ci siamo anche noi.

Aspettiamo tutti i cittadini – concludono – alla grande manifestazione del 17 febbraio 2018 luoghi con maggior visibilità; sarà anche un’occasione per ricostruire una comunità viva, attiva e propositiva, attenta ai propri diritti e decisa ad ottenere ciò che le spetta di diritto”.

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