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Pomezia: «Legge contro l’omobitransfobia subito», l’arcobaleno degli studenti colora Piazza Indipendenza 

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Martedì 30 Giugno gli studenti e le studentesse di Pomezia sono scesi in Piazza Indipendenza in sostegno alle rivendicazioni della comunità LGBTQIA+. La Rete degli Studenti Medi di Pomezia ha organizzato un flash mob per portare al centro del dibattito politico, proprio nell’ultimo giorno del mese del Pride, i diritti della comunità omosessuale, bisessuale, transessuale e di tutti gli orientamenti.

Quest’anno, a causa della situazione emergenziale che viviamo da mesi, non abbiamo potuto partecipare al Gay Pride; nonostante questo, abbiamo ritenuto importante farci sentire e rivendicare l’orgoglio di una comunità a cui mancano ancora molti diritti fondamentali. Anche per questo, ragazze e ragazzi hanno ritenuto necessario organizzarsi nel giorno in cui la proposta di legge contro l’omobitransofobia è stata depositata alla Camera dei Deputati. Sosteniamo, assieme alle associazioni LGBTQIA+, la necessità di una legge ad hoc che riconosca la comunità e garantisca i diritti di ogni essere umano indipendentemente dal proprio orientamento sessuale.

Diversi traguardi sono già stati raggiunti, ma non è ancora sufficiente: la lotta per un mondo migliore passa anche e soprattutto dal riconoscimento dei diritti di esseri umani a tutti e tutte. Occorre agire sull’aspetto culturale, quindi un’educazione sessuale e all’affettività strutturale nei percorsi scolastici affinché ognuno possa sentirsi libero di vivere la propria sessualità. “Pomezia ha bisogno di simboli – spiega Chiara Martinelli, Coordinatrice della Rete degli Studenti Medi di Pomezia – simboli come questo flash mob che ha portato per la prima volta la tematica LGBTQIA+ a Pomezia da un punto di vista giovanile. Crediamo che, come associazione studentesca del territorio, sta a noi essere gli agenti di cambiamento della città, e far sì che a Pomezia ci si cominci ad occupare seriamente di queste tematiche sociali che, seppur siano care a molte realtà presenti nel nostro territorio (come “Uno Spazio Arcobaleno per Pomezia”), fino ad oggi sono passate in secondo piano.

Con questa iniziativa abbiamo voluto dimostrare che anche qui esiste una generazione che ha bisogno di fare sentire la propria presenza e avere il proprio peso politico. Con questo semplice gesto oggi non abbiamo voluto solo ricordare i moti di Stonewall e le lotte di tante persone nel mondo per vedere i propri diritti riconosciuti, ma abbiamo voluto rappresentare una speranza per il futuro, una speranza di un mondo in cui le scelte di ognuno siano veramente rispettate e in cui le discriminazioni non siano più tollerate!”.

 

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