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Pomezia, quelle risposte “fumose” del Comune: cittadini di Campo Ascolano ‘liquidati’ con poche righe

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Rapina in Viale Po a Campo Ascolano

Una delle critiche più volte sollevata contro l’attuale amministrazione di Pomezia è stata quella di evitare spesso il confronto diretto su alcuni temi “spinosi” per la città, dando fondo a tutti gli strumenti messi a disposizione dal “politichese” anziché affrontare nel merito le varie questioni. Risposte vaghe, fumose, che non rispondono alle domande o “di circostanza”: è stata questa la difficile realtà con cui anche noi giornalisti ci siamo spesso “scontrati” nel dialogare con il Comune pometino.

L’ultimo caso che entra a pieno titolo nella casistica summenzionata riguarda la popolazione di Campo Ascolano la quale, di fronte a delle richieste ben precise e dettagliate, si è ritrovata (nuovamente) liquidata con poche righe di circostanza. 

CAMPO ASCOLANO CHIEDE INTERVENTI, IL COMUNE RISPONDE: “CONFIDATE IN NOI”

Il Nuovo Comitato di Quartiere di Campo Ascolano, rifacendosi al lodevole e condivisibile principio del “favorire la partecipazione dei Cittadini di Pomezia alla vita politica istituzionale” – espressa dal Sindaco Fabio Fucci al punto n°2 del suo “programma Elettorale Partecipato 2013” e constatando che coerentemente con quel fondamento, l’Amministrazione in carica ha discusso ed approvato questo importante ed equo passaggio, come risulta all’Art.13 dello Statuto Comunale (soglia delle firme necessarie a presentare “proposte di iniziativa popolare”, abbassata a 500 unità) – ha inviato una lettera al Sindaco. 

“I cittadini residenti nel Comune di Pomezia in località Campo Ascolano e i proprietari di seconde case frequentatori abituali del quartiere, chiedono che vengano date risposte ufficiali attraverso il Consiglio Comunale, chiare ed esaustive, circa i seguenti argomenti di importanza ESSENZIALE relativamente alla quotidianità di questa frazione comunale, ovvero:
VISTO CHE
Il quartiere di Campo Ascolano è totalmente privo di spazi pubblici per l’irresponsabilità di tutte le Amministrazioni che dagli anni ‘50 non hanno mai garantito a Campo Ascolano lo standard minimo di qualità di un quartiere. Non esistono panchine, spazi attrezzati al verde o allo sport, parco giochi, sedi per attività sociali, scuole e asili. Questo malgrado, ai sensi della qualificazione edilizia, gli immobili vengano tassati come facenti parti di un quartiere ‘residenziale’. Tutti gli spazi destinati a uso pubblico sono ad oggi ancora privati, malgrado il Piano Particolareggiato Esecutivo del 2009 e la relativa delibera della Regione Lazio del 13 febbraio 2013, dove si prevede, tra le altre cose, che gli spazi disponibili vengano ceduti al Comune dalla proprietà privata per divenire beni pubblici. I servizi pubblici sono totalmente assenti in un quartiere già densamente abitato che d’estate vede quasi triplicare la popolazione: mezzi di trasporto insufficienti, mancanza di una farmacia, pulizia e manutenzione delle strade, del canale e del verde superficiale.
CHIEDIAMO
Che il quartiere abbia spazi pubblici per garantire servizi essenziali ai cittadini (giardini, aree attrezzate, verde pubblico, punti di aggregazione ecc.) e che il Sindaco, i Consiglieri Comunali, gli Assessori del Comune di Pomezia stabiliscano un incontro pubblico in cui spiegare ai cittadini di Campo Ascolano quale progettazione urbanistica intendano attuare prima delle prossime elezioni. Che venga aperta una farmacia nel quartiere (pubblica, privata o succursale) come previsto dall’articolo 11 dalla legge n°27 del 2012. Che il servizio di trasporto pubblico venga intensificato e che il Comune appoggi i cittadini nelle richieste ad Atac e Cotral di intensificazione delle corse in modo che ci siano collegamenti con Roma almeno ogni ora e anche nei giorni festivi (in cui il servizio è totalmente assente)”. 

E, in effetti, alla lettera dei cittadini il Comune di Pomezia non ha tardato ad inviare risposta. Il problema però, per l’ennesima volta, è nei contenuti: nessun accenno a quanto richiesto direttamente, nessun passaggio degno di nota, solo e soltanto frasi di circostanze. Questa infatti la risposta fatta pervenire attraverso la segreteria del Sindaco: 

“In riferimento alla Vs nota richiesta  […] di iniziativa popolare, il Sindaco invita tutti i cittadini residenti a Pomezia in località Campo Ascolano e i proprietari di seconde case frequentatori abituali del quartiere a confidare nell’operato dell’Amministrazione che sta procedendo nella direzione indicata. Cordiali Saluti”

Inevitabile allora una contro-replica del CdQ che non sappiamo se produrrà un seguito anche da parte del Comune.

“Siamo lieti di aver ricevuto questa risposta preliminare e continueremo a confidare nell’operato del sig. Sindaco e dell’Amministrazione che guida. Nel frattempo rimaniamo in attesa della comunicazione della data o delle modalità attraverso il quale intenderà procedere per ottemperare all’impegno preso nel 2013 con la collettività attraverso il “Programma Elettorale Partecipato”, dove chiedeva espressamente la partecipazione dei cittadini alla “vita politica istituzionale” e dove faceva chiaro riferimento all’intenzione di abbassare la soglia a 500 firme per le “proposte di iniziativa popolare”; obbiettivo portato poi a termine e riportato puntualmente sullo statuto comunale all’Art. 13. Noi da cittadini rispettosi delle istituzioni e socialmente attivi, abbiamo pazientemente raccolto ben di più delle 500 firme richieste, adempiendo a quanto ci spettava. Ora rimaniamo a sua disposizione Sig. Sindaco, certi che faccia gentilmente la sua parte su cui non abbiamo alcun dubbio, visto che ci ha persino invitato a confidare ulteriormente nel suo operato. Siamo entusiasti di poter finalmente assistere ufficialmente alla discussione in Consiglio Comunale di questa incresciosa e non più sostenibile situazione ed avere un colloquio con lei in merito all’istanza in questione”. 

 

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