E’ finito in manette con la pesante accusa di “lesioni ed atti persecutori”: si tratta di D.P.G., un 43enne di Pontecorvo già noto alle forze dell’ordine, il quale, poche ore prima che ai suoi polsi scattassero le manette ad opera dei carabinieri di Aquino, insieme ad un 34enne rumeno aggrediva una ragazza di 34 anni, il figlio minorenne e un 29enne magrebino.
Alla base dell’episodio di violenza, verificatosi a Pontecorvo e secondo le indagini svolte dai militari non il primo contro la giovane, ci sarebbe stato il rifiuto, da parte dell’uomo, di accettare la fine della storia d’amore che aveva avuto con la donna. Secondo, purtroppo, uno schema fin troppo conosciuto che porta molti uomini a rifiutare l’allontanamento da parte delle ex compagne, mogli o fidanzate.
Ai tre aggrediti sono state procurate lesioni che ne hanno richiesto il ricovero presso l’ospedale di Cassino. Qui sono stati curati dai sanitari del Pronto soccorso con prognosi giudicate guaribili sino a 10 giorni.
L’arrestato, già lo scorso mese di marzo, si era reso responsabile di atti persecutori nei confronti della stessa donna, sempre scaturiti dall’interruzione della loro relazione sentimentale. Su disposizione dell’Autorità giudiziaria di Cassino il 43enne è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari.