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Positiva al Covid partorisce e resta da subito con la neonata. È successo per la prima volta a Roma, ecco come è stato possibile

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Bimbo cade durante l'allattamento a Bergamo

Una bella storia quella che viene da Roma, più precisamente dal Policlinico Gemelli. E’ venerdì 20 novembre quando alle 12.46 nasce, con un parto naturale, Elisa. Una gioia immensa, ancor di più perché la mamma – che nell’ultimo periodo della gravidanza aveva contratto il covid-19 al Gemelli – è riuscita a stare fin da subito con la piccola. Nonostante la sua positività. Questo è stato possibile perché nel nosocomio da almeno dieci anni si effettua il rooming-in, la possibilità cioè che viene data alla neo-mamma di stare fin da subito con la neonata. In questo caso, vista la positività della donna, è stato creato un percorso dedicato così da far stare in piena sicurezza mamma e figlia. E’ la prima volta che succede in un ospedale della Capitale. 

E’ certamente una bella notizia per le tante donne in dolce attesa che, a causa dell’emergenza Covid, hanno dovuto spesso e volentieri fare i conti con la solitudine. 

“Fino ad oggi – spiega il professor Giovanni Vento, direttore UOC di Neonatologia presso la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS e Associato di Neonatologia all’Università Cattolica, campus di Roma – per la situazione logistica ed epidemiologica dell’ospedale e per la mancanza di evidenze scientifiche certe (nessuno conosceva il comportamento e le conseguenze di questo nuovo virus all’inizio della pandemia), il neonato veniva temporaneamente separato da una madre positiva, fino alla dimissione, in attesa dell’esecuzione dei tamponi. Grazie invece allo straordinario lavoro di un gruppo multidisciplinare costituito da ostetrici, ostetriche e anestesisti, neonatologi e pediatri, infettivologi e Direzione Sanitaria – prosegue il professor Vento – abbiamo costruito un percorso dedicato, che consente alle mamme positive di stare da subito insieme ai loro neonati, sempre garantendo però la massima sicurezza ai piccoli, posti in incubatrice o in un lettino coperto e collegati alla telemetria per il monitoraggio della saturazione arteriosa di ossigeno, della frequenza cardiaca e della frequenza respiratoria”.

 

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