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I disturbi emotivi come conseguenza della separazione: si possono evitare?

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depressione dopo la separazione

Le separazioni in Italia sono in aumento e gli ultimi anni, con le chiusure derivanti dal Covid, hanno messo a dura prova le persone, private in parte della possibilità di continuare la vita di un tempo, ma anche le coppie, nelle quali tal volta sono emerse problematiche, magari preesistenti, ma enfatizzate dalla situazione.

L’istat ha segnalato che nei primi nove mesi del 2021 le separazioni sono aumentate del 36,4% rispetto allo stesso periodo del 2020: nello stesso periodo le separazioni consensuali sono aumentate addirittura del 49,3%. È da segnalare poi che nel 2020 le procedure di separazione erano diminuite: probabilmente, però, anche per la chiusura delle attività e l’impossibilità per lungo tempo di poter presentare le richieste in Tribunale.

La sofferenza emotiva che deriva dalla separazione

La separazione dei coniugi è spesso vissuta in modo traumatico, rappresentando un lutto da elaborare.

Anche quando la separazione avviene in modo consensuale con l’assistenza di un avvocato divorzista, questo momento rappresenta un punto di passaggio che in qualche modo mette in discussione ciò che si è costruito nel tempo.

Ma, soprattutto, la sofferenza emotiva diventa più rilevante quando la fine del rapporto di coppia avviene all’improvviso, magari a seguito di un abbandono improvviso di un coniuge (non avendo magari l’altro elaborato il fatto che la coppia era in crisi) o addirittura di un tradimento.

Proprio il tradimento è la causa scatenante di alcune separazioni: dal profilo giuridico il tradimento è motivo di addebito della separazione se ci si separa come conseguenza del tradimento, non essendovi invece addebito se il tradimento non è la causa della separazione ma la conseguenza di una pregressa relazione in crisi. Dal profilo emotivo, invece, poco cambia e spesso il tradimento è una causa scatenante di una rilevante sofferenza emotiva.

Cosa fare quando la separazione causa una rilevante sofferenza emotiva?

La presenza di una sofferenza emotiva di rilievo spesso si nota in relazione ad alcuni sintomi che si manifestano: agitazione, difficoltà a dormire, difficoltà a concentrarsi, autosvalutazione, inappetenza, difficoltà a concentrarsi e a lavorare, ecc.

Nei casi in cui la sofferenza emotiva diventa patologica e il coniuge che si separa non è in grado di superarla, può essere d’aiuto l’assistenza e l’aiuto di uno psicologo o psichiatra.

Come affrontare al meglio la separazione?

Certamente, come detto, le modalità con le quali si arriva alla separazione sono rilevanti nel determinare lo stato emotivo dei coniugi. Se la coppia è in crisi da tempo entrambi potrebbero aver elaborato la decisione di separarsi, che a quel punto rappresenterebbe un passo già elaborato.

Quando, invece, le modalità sono traumatiche e la scelta è unilaterale, l’altro coniuge potrebbe avere maggiori difficoltà ad affrontare la separazione. E si tratta non solo delle difficoltà emotive ma anche quelle pratiche e burocratiche: l’avvocato divorzista nella sua esperienza sa che in caso di tradimento è meno facile per le parti raggiungere un accordo consensuale ed è più probabile che la separazione avvenga in modo giudiziale (statisticamente le separazioni consensuali rappresentano circa l’85% del totale e quelle giudiziali solo il 15%).

La sofferenza che deriva dal trauma porta spesso il coniuge che soffre a voler far riconoscere la colpa nella separazione in capo all’altro.

Per contro, è da sottolineare l’importanza della separazione consensuale: quando i coniugi riescono ad arrivare a una separazione consensuale, non solo riducono i costi di assistenza legale, ma ottengono un provvedimento in pochi mesi (contro gli anni necessari per una separazione giudiziale), potendo così guardare al futuro senza dovere, per lungo tempo, tenere aperta la procedura legale e la conseguente ferita.

L’accordo per la separazione consensuale è spesso negoziato dagli avvocati divorzisti incaricati dai due coniugi. Vi è però un’altra figura professionale che può avere una utilità da tale profilo: si tratta del mediatore famigliare. Questa figura può aiutare le parti a verificare la possibilità di giungere a una soluzione tra di loro condivisa: si tratta di un soggetto terzo e neutrale, che ha seguito specifici corsi di formazione necessari a svolgere la mediazione famigliare.

L’importanza del ruolo dei professionisti

Come evidenziato ci sono diversi professionisti che possono avere un rilievo nel permettere di affrontare in modo meno traumatico possibile la separazione: psicologi, psichiatri, avvocati, mediatori famigliari, ecc.

Chiaramente la formazione, ma anche l’esperienza, di tali soggetti è fondamentale.

Da ultimo, è bene ricordare che ci sono spesso altri soggetti coinvolti indirettamente nella separazione: i figli, che non la scelgono ma la subiscono. E si tratta di soggetti che talvolta possono avere ripercussioni negative e per i quali, tanto più, almeno in alcuni casi, vale il discorso sulla utilità del supporto di professionisti specializzati.

 
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