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Le piccole gioie quotidiane: la nostra via di fuga

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La società degli obiettivi
Viviamo ormai da decenni una quotidianità frenetica, fatta di ritmi veloci e paura costante di non farcela, se poi aggiungiamo la pandemia che ha stravolto ogni nostra certezza, il risultato può essere drammatico sia per la salute fisica che mentale.
La società ci chiede di raggiungere obiettivi lavorativi e personali, quindi dobbiamo stressarci fino alla cronicità per avere la casa, i figli, gli amici, le vacanze, la macchina, il cellulare e qualsiasi altra cosa che hanno le “persone normali”, si perché nel caso non riuscissimo ad avere tutto, ci sentiamo diversi e a volte, emarginati.

Chiusura del campo visivo
Quando pensiamo e ripensiamo alla stessa cosa, che sia un obiettivo o una discussione, il nostro cervello confluisce tutte le energie su quello, aumentando l’attenzione fino all’esasperazione: l’organismo produrrà di conseguenza ormoni dello stress atti a mantenere alta la vigilanza, con una serie di fastidiosi malesseri.
E’ una condizione che sul lungo termine può diventare patologica, fino a perdere la capacità di vedere altro: il campo visivo si restringe come una finestra che si fa minuscola, e ci ritroviamo a guardare il mondo da uno spioncino.
E tutto il resto? Riusciamo a vedere il sole? A goderci una passeggiata? A mangiare con calma?
No, non ci riusciamo più.

La perdita della bellezza
“Mai una gioia!” quante volte l’abbiamo pensato o ascoltato? Sembra una frase fatta, quasi per far sorridere, e invece nasconde un problema serio: l’incapacità di godere delle piccole cose.
Ad oggi per sentirci soddisfatti abbiamo bisogno di “grandi cose”, eppure da piccoli ci bastava un oggetto qualsiasi a renderci felici… perché non ci riusciamo più?
Siamo invece abituati a lamentarci più che a gioire, e ciò ha delle ripercussioni negative sull’umore e sulla percezione del grado di soddisfazione della vita.

La via di fuga
Le piccole gioie quotidiane sono delle vere e proprie pillole di serenità, alcuni comportamenti permettono all’organismo di produrre le endorfine, gli ormoni del benessere.
Sono momenti assolutamente necessari, come l’acqua quando il motore dell’auto si fa bollente.
Si tratta di azioni quotidiane perse tra una corsa e l’altra, piccoli gesti ai quali non diamo più alcun valore, seppur presenti in lunga, anche in base ai gusti personali.
In altri termini: non ci meravigliamo davanti a niente, siamo quasi appiattiti.

Le piccole gioie
Piccoli momenti, dialoghi, incontri, notizie o eventi quotidiani a cui nella frenesia delle nostre giornate spesso diamo troppa poca importanza.
Essere grati di ciò che si ha: una casa, dei figli, un lavoro. C’è chi non ha nulla di tutto questo.
Vivere oggi: a domani ci pensiamo, ora siamo qui.
Camminare nella natura
Osservare il cielo
Cucinare il piatto preferito
Mangiare il dolce che più ci piace
Ascoltare musica
Leggere
Vedere un film mentre si sgranocchia
Parlare con un amico
Scrivere
Leggere
Dedicarsi alla cura del corpo
Esporsi al sole
Abbracciare chi ci ama
Coccolare un animale
Fare sport e così via.

Godere delle piccole gioie ci aiuterà in tanti modi: alleggerendo situazioni pesanti, ridimensionando problemi che ci spaventano come fossero giganti ma, soprattutto potrebbe essere l’inizio di un percorso per cui quando arriva un bel momento, anche inaspettato, riusciamo a godercelo al meglio. Senza contare i riflessi in termini di maggiore capacità di stare con gli altri, maggiore serenità e lucidità nell’affrontare periodi difficili a cui tutti prima o poi andiamo incontro.

Lamentarci di continuo, invece, non avrà altro effetto che farci rimanere esattamente dove siamo, senza darci nemmeno l’opportunità di provare a uscirne, e nel tempo deteriorerà la nostra qualità della vita e le nostre relazioni.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

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