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Prima di reagire, aspetta!

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Calma e sangue freddo!

Due settimane fa ho pubblicato il solito articolo domenicale al seguito del quale ho ricevuto diversi attacchi, e censura del post. Ho riflettuto e provato a spiegare cosa intendessi dire nell’introduzione che facevo dell’argomento, ma non è valso a molto, se non al blocco in alcuni gruppi.

Vorrei raccogliere in questo articolo alcune delle riflessioni che sto facendo in questi ultimi giorni e mi chiedo cosa non sia andato, tenendo conto che scrivo

per questo giornale da quasi 3 anni: forse il contenuto non è stato apprezzato? È risultato fastidioso?

Sicuramente la comunicazione virtuale mette in atto anche dei “transfert” ossia: se leggo qualcosa che mi rende nervoso, sfogo questa emozione su chi me la sta procurando.

Capirsi non è facile

La comunicazione non è cosa facile, quando due persone parlano trasmettono una serie di informazioni che contengono emozioni, ricordi e aspettative: se diciamo qualcosa ci aspettiamo che il nostro interlocutore reagisca.

Difficile tra due persone, immaginiamo quanto possa esserlo ancor di più tra decine e decine di persone.

Nel web troviamo un mare di siti, blog e articoli che ci spiegano come comunicare in maniera efficace, e come ottenerne vantaggi; io invece, vorrei sottolineare l’importanza di “capire” e prendersi qualche secondo prima di rispondere.

Quante volte diciamo “non ho capito cosa vuoi dire” “forse ho capito male” “spiegami”… ? Spesso siamo convinti di avere già la risposta giusta, per cui in realtà non siamo disposti ad ammettere di aver equivocato.

Velocità di risposta

Viviamo una vita accelerata, facciamo tutto correndo e ci perdiamo i dettagli. Perdersi dei “pezzi” nella comunicazione è abbastanza grave poiché altera cosa vogliamo dire, o cosa intenda dire la persona con la quale stiamo interagendo.

Alla base della rottura dei rapporti c’è spesso una cattiva comprensione, facili i litigi e le accuse: ma alla fine, siamo veramente sicuri di aver capito o di esserci espressi chiaramente? Quanto pesano i nostri pregiudizi sul nostro modo di intendere le cose e sulle nostre relazioni? Siamo più disposti a confermarli – posizione molto comoda – o a superarli – cosa che richiede più impegno?

Se mettiamo tutto questo nel calderone dei gruppi virtuali, ne esce fuori il totale caos: attacchi, offese, accuse e nessuno che dica “puoi spiegarmi cosa intendi dire?”.

NON – HO – CAPITO: può spegnere la rabbia, aumentare la comprensione e rendere fluida la comunicazione.

Cosa fare?

Rallentare, respirare e prendere contatto con se stessi: questo vale nel reale, quanto nel virtuale.

Incontreremo sempre l’odiatore seriale, quello che a prescindere da cosa si stia dicendo sputa rabbia peggio dei lanciafiamme di De Luca, ma possiamo evitarli.

Quello che invece non dobbiamo evitare è la richiesta di chiarezza, per migliorare i rapporti privati e sociali.

La gentilezza non costa nulla e produce nel nostro organismo ormoni del benessere: la consiglio vivamente, a tutti noi.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it
Vi aspetto.
Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

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