Home » News » Quando le t-shirt fanno… politica

Quando le t-shirt fanno… politica

Pubblicato il

Chi non ha mai indossato una t-shirt? Persino le persone più attente all’eleganza non riescono a fare a meno di un capo d’abbigliamento ultimamente addirittura in grado di superare la classica distinzione tra le stagioni. Usate praticamente da chiunque e persino nel corso dell’inverno – talvolta anche sopra a maglie più pesanti per proteggersi dal freddo – le magliette personalizzate si stanno anche ritagliando un ruolo da grandi protagoniste del mondo politico.

Basta seguire un comune tg per verificare come i messaggi sociali siano sempre più spesso veicolati dalla personalizzazione di una semplice t-shirt. Un esempio su tutti? Le magliette nere degli attivisti del movimento Black Lives Matter, indossate durante le marce di protesta esplose negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd. Messaggi che talvolta hanno persino scatenato situazioni polemiche, come nel caso del campione di Formula 1, Lewis Hamilton, che ha festeggiato la vittoria dello scorso Gran Premio di Toscana al Mugello con una t-shirt che recava la scritta “Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”, venendo anche rimproverato per aver infranto il rigido cerimoniale delle premiazioni sul podio.

Nei giorni della sfida elettorale negli Stati Uniti tra Joe Biden e Donald Trump, poi le t-shirt colorate con le Stars and Stripes della bandiera americana hanno letteralmente preso il sopravvento negli ultimi comizi elettorali. Un vero e proprio culto per gli statunitensi, che non mancano di agghindarsi con magliette di vari colori e messaggi per supportare il proprio beniamino politico. Una tendenza forse poco frequente in Italia, ma che non conosce distinzioni di ideali – in quanto seguita sia dai sostenitori Rep che da quelli Dem – ed è praticamente un culto negli Usa.

Impostazioni privacy