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QUESTIONI DI CONFINE

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Sabato 25 giugno 2011, alle 16:30, presso la Sala della Pace “Giorgio La Pira” di Palazzo Valentini a Roma, si è svolto il convegno “Questioni di confine”,  promosso dal Campus degli Studi e delle Università di Pomezia, con il patrocinio dell’Amministrazione provinciale di Roma.

Durante la manifestazione è stato presentato il nuovo libro del prof. Stefano Pratesi – docente di Filosofia del Diritto presso l’Università Lum (Libera Università del Mediterraneo- Jean Monnet), docente di Organizzazione e comunicazione delle Pubbliche Amministrazioni presso l’Università La Sapienza di Roma, nonché responsabile Dipartimento del “Soggetto Giuridico e Politico” del Campus degli Studi e delle Università di Pomezia – intitolato  “Questioni di Confine – Diritti Umani, interculturalità e migrazioni tra filosofia, antropologia e diritto”, pubblicato da Edizioni Nuova Cultura.

Tematiche centrali dell’incontro, I Diritti Umani e la loro interpretazione nella società moderna, il concetto stesso di Diritto e la sua valenza, la figura del mediatore civile e commerciale quale strumento per abbreviare i tempi della giustizia, sulla base del Decreto legislativo della Direttiva europea n.52 del 2008, che obbliga alla mediazione in tutti i campi.

“È importante differenziare i diritti umani da quelli fondamentali”. Il mediatore
deve utilizzare il principle negotiation: utilizzare un linguaggio strategico per trovare il punto di
equilibrio”, ha segnalato l’avv. Luciano Tamburro,  coordinatore Commissione Legislazione nazionale e comunitaria dell’Ordine degli Avvocati di Roma, che ha moderato il dibattito.

“Il testo del prof. Stefano Pratesi è in linea con le attività che verranno elaborate nel nostro Campus. Credo che l’umanità debba passare dal concetto di bisogno a quello del diritto. Esso ha una dimensione fenomenologica; tanto più ne  parliamo, quanto più si realizza e accresce la sua valenza. Sono questi alcuni spunti dell’analisi del prof. Alessandro Ceci, Direttore Scientifico del Campus degli Studi e delle Università di Pomezia.

“Bisogna credere nella mediazione. Essa va applicata con tecniche giuste da un operatore che abbia una preparazione giuridica adeguata, ha sottolineato il prof. Bruno Ferraro, Presidente del Tribunale di Tivoli.

“L’attività contro la mediazione è diventata una presa di posizione seria perché sta assumendo dei connotati politici. Buona parte degli avvocati si sta interessando a questa tematica generando un problema di qualificazione  professionale”, ha successivamente ribadito l’avv. Paolo Fuoco, responsabile Organismo di Mediazione ed Ente di Formazione Medialex.

Attraverso la mia riflessione tenterò di osservare i diritti stessi in alcune dinamiche di confine” , ha spiegato il prof. Stefano Pratesi. Sulla base di numerose citazioni filosofiche, il professore ha delineato la natura del suo libro ribadendo che” L’esercizio della libertà e dei diritti non è divisibile ma  comunitario. Quando si parla di Diritti Umani, il marketing sociale e il buonismo non sono una risoluzione per chi vuole vedere la propria dignità difesa”.

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