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Reati contro mare e costa: Lazio ‘sale’ al quarto posto tra le peggiori Regioni

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Con l’arrivo dell’edizione inedita 2020 di Goletta Verde, che partirà domani e toccherà le coste laziali tra il 12 e il 17 luglio, presentato questa mattina il dossier Mare Monstrum di Legambiente, con i dati relativi ai reati contro la costa e il mare: i dati elaborati sono stati forniti da forze dell’ordine e Capitanerie di Porto su abusivismo edilizio, pesca illegale, inquinamento. 

Il Lazio sale al 4° posto tra le peggiori regioni (era al 5° nell’edizione 2019) con 2.305 infrazioni accertate, 1.961 persone denunciate, 1.067 sequestri, 6,4 infrazioni per ogni km di costa.

Lazio nella lista nera per i reati contro mare e costa

Nella classifica specifica sui reati del cemento illegale, il Lazio è al 3° posto, con 1.308 infrazioni (il 13% del totale nazionale) 62 le denunce e 664 i sequestri. Al 3° posto il Lazio anche sulle infrazione contro la qualità del mare (scarichi abusivi, mancata depurazione …) 769 i reati contro il mare (9,8% del totale nazionale), 985 denunciati e 377 sequestri. Meglio la situazione regionale solo nella classifica per la pesca di frodo che vede il Lazio al 10° posto con 215 reati (il 4,1% del totale nazionale).

«Crescono i dati delle infrazioni contro il mare, soprattutto relativi a cemento abusivo e svernamenti non depurati – commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Chiediamo immediatamente ai ventiquattro comuni costieri, l’istituzione di forti task force, costituite da enti, polizia municipale, parchi, e associazioni di volontariato di territori, a contrasto degli illeciti. E nello stesso senso ci rivolgiamo alla Regione, perché riteniamo necessario, mai come oggi, dar vita ad un nuovo osservatorio regionale che contrasti i reati ambientali, a partire dall’aggressione criminale contro il mare e la costa: bisogna fermare la crescita del numero di infrazioni mettendo insieme forze dell’ordine, capitanerie, cittadinanza attiva ed enti pubblici, in una grande azione di difesa e rilancio del nostro mare».

Pomezia

Tra le storie di acqua sotto inchiesta, anche il sequestro da parte della polizia locale nell’ottobre 2019, del depuratore in uso ad alcune aziende di Pomezia (RM). L’indagine era scattata dopo segnalazioni dei cittadini che denunciavano colorazioni bluastre particolarmente accese alla foce del Rio Torto dove si immettevano i reflui del depuratore in questione, e proprio tale inchiesta era iniziata dalla segnalazione e l’esposto di Legambiente Lazio del 2016 quando l’acqua della foce prendeva allora colorazione gialla e poi di seguito con i blitz “Che Vergogna” durante le tappe laziali di Goletta Verde, con le quali Legambiente continuava a denunciare la pessima qualità dell’acqua nel mare circostante.

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