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Restrizioni Covid, quali Paese le hanno tolte e perché: regole e novità

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Restrizioni Covid: verranno tolte? Cosa farà l’Italia? Nell’ultimo periodo ci sono state tante modifiche in molti Paesi del contenente Europeo. E se c’è chi elimina ogni restrizione per il Covid abbiamo anche chi tenta altre strade. Vediamo insieme cosa hanno deciso i vari Stati.

I dati dell’ultimo periodo

Partendo da chi è fuori dall’Unione Europea, ovvero il Regno Unito, possiamo vedere che tutte le restrizioni sono state eliminate. Non solo: l’UK ha la convinzione che prima o poi tutti gli altri Paesi imiteranno la sua linea. Certo, la situazione non fa ben sperare: proprio la scorsa settimana c’è stato il picco massimo di contagi da inizio pandemia: ben 12 milioni di casi. Tuttavia, bisogna anche dire, che l’ondata è stata meno pesante per gli ospedali, nonostante tutto. Sembrerebbe proprio che, come detto dagli esperti, la variante Omicron sta portando alla fine della pandemia. In tutta Europa, quindi, si parla di riaperture e il merito non può che essere della campagna vaccinale. Pare proprio che il Covid ci concederà un po’ di tregua, come affermato dal direttore europeo dell’OMS Europa, Hans Klug. Perché, nonostante i 12 milioni, lo scenario è positivo e la curva è in discesa.

Restrizioni Covid: le scelte dei Paesi Europei

Salutano le restrizioni la Svezia che da mercoledì prossimo abbandona ogni limite (anche nei ristoranti e nei mezzi di trasporto): le regole rimarranno solo per i soggetti fragili (per esempio nelle case di riposo). Molto simile è ciò che accadrà in Repubblica Ceca, dove l’annullamento delle restrizione inizierà il 9 febbraio. Anche in Francia ci saranno dei cambiamenti: niente più mascherine e lavoro in presenza. Emmanuel Macron, però, chiede di “continuare a fare attenzione”. Sulla stessa linea Danimarca, Norvegia e Spagna. Insomma, molti Paesi diversi ma che hanno una cosa fondamentale in comune: un’ottima campagna vaccinale, una situazione non dissimile da quella italiana. Diverso il caso della Germania, forse proprio perché la campagna di vaccinazione ha faticato a ingranare: per questo il Paese appare ancora incerto sulla riapertura. Ma, fondamentale non dimenticare le parole dell’immunologo Friedemann Weber: “È giusto e sensato pianificare una exit strategy, ma la politica non deve correre troppo: non sono esclusi sviluppi che potrebbero imporci un rinvio delle aperture”

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