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Roma, allarme da Rebibbia: due rom riescono ad evadere, ricerche in corso

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Ladro inseguito si schianta contro il carcere di rebibbia

Due detenuti sono evasi nella notte dal carcere di Rebibbia. I due, di etnia rom, a quanto pare sono riusciti a fuggire calandosi con l’aiuto di una manichetta del sistema antincendio. Si tratterebbe di Davad Zukanovic, 40 anni, nato a Olbia ma di etnia rom, e di Lil Ahmetovic, 46 anni, nato in Croazia ma anche lui di origini nomadi. Entrambi in prigione per reati contro il patrimonio e la pubblica amministrazione. Sono in corso le ricerche da parte del Corpo di polizia penitenziaria e delle altre Forze dell’Ordine.

Due detenuti evasi dal carcere di Rebibbia: ricerche in corso

“Purtroppo eravamo stati facili profeti, mentre l’opinione pubblica e la politica erano attratti – a torto o a ragione – dalle polemiche sulla concessione degli arresti domiciliari ad alcuni ristretti anche a causa dell’emergenza COVID-19, nelle carceri continuava il sostanziale stato di abbandono e i detenuti, se lo decidono, se ne vanno autonomamente senza neppure il vaglio di un giudice” – dichiara Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale.  “Lo avevamo detto e lo ribadiamo  – incalza De Fazio –, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è una nave che imbarca acqua in tempo di mare calmo e non è assolutamente in grado di reggere alle tempeste che ciclicamente lo investono; per questo non basta cambiare gli uomini alla plancia di comando, per quanto bravi e di spessore possano essere i nuovi Vertici, né l’ottimo equipaggio, ma è indispensabile un repentino e sostanziale cambio di rotta che deve essere impresso, in primis, dal ministro Bonafede e dal Governo Conte”.

“Urge – prosegue il leader della UILPA PP – l’approvazione di un decreto-legge che affronti l’emergenza e preveda immediate assunzioni straordinarie e approvvigionamenti logistici e tecnologici per la Polizia penitenziaria, oltre che ulteriori misure di sostegno e rinforzi. Ma serve anche una legge delega che incarichi il Governo di reingegnerizzare il sistema attraverso un compiuto e lungimirante percorso riformatore”.

“Il Ministro della Giustizia in questo momento – conclude De Fazio – è anche il capo delegazione della maggiore forza politica fra quelle che compongono la coalizione di governo: se è in grado di avviare un percorso del genere ed efficientare le carceri lo dimostri, altrimenti ne tragga le autonome conseguenze!”

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