Roma e il Lazio rischiano di tornare in zona arancione da lunedì 17 maggio. E’ questa l’amara, quanto surreale, previsione in vista del prossimo monitoraggio fissato per la prossima settimana. L’indice RT, sul quale più volte ci siamo espressi sottolineandone tutti i limiti, è tornato a salire arrivando a 0.91 sfiorando il valore “1” che significherebbe il ritorno in zona arancione.
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L’indice Rt torna a salire nel Lazio: ma è calcolato al 21 aprile
La prima considerazione da fare è che l’indice RT è calcolato al 21 aprile, ovvero ad oltre 15 giorni fa. Non solo. Il Lazio, parlano i numeri, non si trova in condizioni preoccupanti tanto che lo stesso report della cabina di regia classifica la Regione a “rischio basso” e con “nessuna allerta da segnalare”. I casi giornalieri sono inoltre pressoché stabili (in calo) e i tassi di occupazione ospedalieri sono entro la soglia: le terapie intensive sono infatti al 29% (soglia limite fissata al 30%) così come i posti di area medica contro una soglia però del 40%. In calo anche l’incidenza dei casi a sette giorni per 100.000 abitanti diminuita a 114.
Roma e il Lazio rischiano di tornare in zona arancione da lunedì 17 maggio: l’indice Rt torna a salire
Ebbene, nonostante il quadro della situazione sia ampiamente sotto controllo nel Lazio come visto la Regione rischia comunque di “retrocedere” in zona arancione solo e soltanto per l’indice RT. Un indicatore tardivo e con ridottissima capacità d’intervento tempestivo considerando per l’appunto lo scarto temporale dalla data di calcolo a quella di effettiva pubblicazione. «Bisogna rivedere il peso del coefficiente RT o presto tutta Italia andrà in arancione nonostante l’incidenza in calo», ha dichiarato a tal proposito giusto due giorni fa l’Assessore Alessio D’Amato.
A questo punto, per scongiurare il ritorno in zona arancione da lunedì 17 maggio (questa la prima data utile), le ipotesi sono due: che il CTS riveda (finalmente) il criterio dell’RT quale indicatore prevalente nella scelta per il cambio di colore o che il valore “resti” da solo al di sotto della soglia “dell’1”. Altrimenti il paradosso del Lazio arancione rischia di ripetersi.
