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Roma, il movimento Io Apro sfida i divieti (e la pioggia): migliaia di persone in piazza, cosa sta succedendo

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Io Apro

“Dimenticati dal Governo, senza lavoro e aiuto. Abbandonati e uccisi dallo Stato”. Hanno sfidato la pioggia e contro ogni divieto i manifestanti di “Io apro” sono scesi in piazza. Si sono dati appuntamento a Montecitorio, per protestare (ancora una volta) contro le chiusure imposte dal Governo. La tensione è alta per via di quanto accaduto la settimana scorsa, ma i ristoratori e intere categorie non si fermano. A Piazza San Silvestro, attualmente, ci sono tanti poliziotti in assetto antisommossa e tanti italiani stanno facendo sentire la loro voce, le loro grida di aiuto. Dai ristoratori, ai gestori di bar, dalle partite Iva ai fieristi: categorie ferme da mesi, alle prese con aperture e chiusure a intermittenza. 

Manifestazione IoApro a Roma

Un anno dopo dall’inizio della pandemia la speranza sta svanendo sempre di più. In un clima di totale disillusione e sfiducia perché è cambiato ben poco. A Giuseppe Conte è subentrato il premier Draghi, al termine lockdown si “preferisce” zona rossa, ma agli italiani si continua a chiedere di fare ancora sforzi perché il virus corre, i contagi sono tanti e il numero dei morti al giorno fa paura. Peccato, però, che il Coronavirus – che in questi mesi non ha mai fatto distinzioni, rendendoci tutti uguali di fronte al dramma – sta continuando a fare tante vittime. Non sono morti (purtroppo) solo quelli che non sono riusciti a vincere contro questa malattia subdola e terribile. Stanno morendo anche tante piccole (e grandi) attività, tante persone che non riescono ad andare avanti. Loro respirano, sono vive, ma spente nell’animo. Ferite da quelle tante promesse che, ancora, non si sono trasformate in certezze. In aiuti messi nero su bianco sì, ma che a volte non bastano. O, che forse, non sono mai bastati. E ora la stanchezza ha preso il posto della fiducia, di quell’andrà tutto bene. 

In tanti si sono dati appuntamento a Roma, nonostante la manifestazione – come ha ribadito la Questura – non sia stata autorizzata. La speranza è che, seppur stremati dalle chiusure e dai ristori insufficienti, gli italiani scesi in piazza riescano a protestare pacificamente. Far valere i propri diritti. Senza l’uso della violenza, che non farebbe altro che trasformare le vittime in “carnefici”. 

Intanto, Via del Corso – come fa sapere la Polizia Locale – è chiusa temporaneamente nel tratto compreso tra Piazza Venezia e Largo Chigi in entrambe le direzioni. Chiusa anche via del Tritone da Largo del Tritone, in direzione Largo Chigi. 

+++ AGGIORNAMENTO +++

Noi de Il Corriere della Città siamo lì con loro e una nostra corrispondente, che viene da fuori, ci sta raccontando la situazione in diretta. C’è molto caos, tra lanci di petardi e fumogeni e un agente è rimasto ferito. Addirittura, l’organizzatore della manifestazione starebbe pensando di “abbandonare” perché non si riconosce in quella che sarebbe dovuta essere una protesta pacifica. Tanti gruppi politici si sono intromessi e la manifestazione sta prendendo una piega diversa, lontana da quelli che sono gli ideali dei commercianti. Il loro obiettivo è quello di farsi sentire sì, ma di farlo in modo pacifico. 

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