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Roma, l’allarme dell’USB: «Al San Giovanni i nuovi assunti mandati allo sbaraglio nei reparti Covid senza formazione»

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ospedale san Giovanni
Covid, al San Giovanni i nuovi assunti mandati allo sbaraglio senza alcuna formazione. E’ questo l’allarme lanciato dall’Unione Sindacale di Base in una nota che riportiamo di seguito. 

Dall’Azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata di Roma arrivano segnalazioni di criticità e negligenze. L’ospedale sulla carta è rimasto “Covid free” fino al 6 novembre, giorno in cui è stato inserito negli ospedali Covid dalla Regione Lazio. Peccato che il reparto di pneumologia ordinaria sia stato trasformato in reparto di pneumologia Covid già a ottobre, come testimoniano alcuni documenti datati 29 ottobre in cui è scritto a chiare lettere “Assegnato al Reparto Covid”. Come se gli operatori e le operatrici sanitarie fossero pacchi da spostare da uno scaffale all’altro.

A questo reparto Covid “fantasma” sono stati destinati tutti i nuovi infermieri chiamati dalla graduatoria del Sant’Andrea, molti dei quali assunti a tempo determinato proprio per l’emergenza Covid. Firma del contratto e inizio turno lo stesso giorno. E la formazione necessaria per lavorare in un reparto ad alto rischio? Qualche slide inviata per mail giorni dopo l’inizio del servizio! La formazione per vestizione e vestizione funziona per passaparola. Insomma, sei fortunato se l’operatore arrivato prima di te ha avuto una buona formazione!

Non sarebbe stato meglio chiamare i nuovi assunti prima, in modo che fossero preparati a quello che stavano per affrontare?
Nel frattempo il 6 novembre la Regione Lazio ha comunicato le ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza sanitaria. Allegata c’è la lista degli ospedali Covid-19. Finalmente c’è il San Giovanni con 75 posti totali. La preoccupazione degli infermieri è grande: c’era già una forte carenza di personale – raccontano – come si riuscirà allora a garantire quello necessario ai reparti Covid?

Il 30 ottobre la Regione Lazio aveva assicurato a USB che la situazione era sotto controllo. Dopo undici giorni eccoci a denunciare le carenze di un altro dei grandi ospedali di Roma. USB continua a monitorare la situazione, raccogliendo le denunce di operatori e operatrici, ma è certo che il quadro generale rimane inaccettabile, così come non è tollerabile che proprio negli ospedali la salute di tutti sia messa a rischio. Convinti, andiamo verso lo sciopero del comparto sanità proclamato da USB il 25 novembre.

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