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Roma, precipita dal sesto piano ma si incastra tra i fili del bucato: «Sentivo le voci»

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Suicidio Roma

È precipitato dal sesto piano dell’abitazione, ma si è incastrato tra i fili del bucato perché sentiva delle voci.  Protagonista di questa “paradossale” vicenda un uomo romano, 37 anni, già noto alle forze dell’ordine per problemi comportamentali e consumo di stupefacenti. Il fatto è avvenuto a casa della nonna, in via Annio Felice, nella giornata di ieri, sabato 18 gennaio 2020. 

L’uomo, in stato di choc, ha raccontato di aver sentito delle voci e di sentirsi perseguitato.

Sul posto i Vigili del Fuoco che hanno soccorso il 37enne, il personale sanitario del 118 e i carabinieri. L’uomo è stato trasportato all’ospedale San Giovanni Addolorata per tutti gli esami del caso, ma è qui che ha continuato a dare in escandescenza. Si è scagliato prima contro gli infermieri con calci, pugni e spintoni e poi si è rivolto verso le guardie giurate minacciandole con un coltello dalla lama di 25 centimetri. Questo perché nel frattempo è riuscito a scappare, a barricarsi in una stanza e a prendere il coltello. 

Sono stati così allertati i Carabinieri. L’uomo è stato accompagnato in caserma, identificato e denunciato a piede libero per minaccia, violenza e lesioni ad incaricato di pubblico servizio. 

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