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Roma, si ubriaca e si taglia con dei cocci: «Aiutatemi!», i Carabinieri lo ‘salvano’ ma poi lo arrestano…per droga

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Incidente Ambulanza e carabinieri

Si è ubriacato, è scivolato a terra e si è ferito con dei cocci di bottiglia presenti sul pavimento. Per questo un 26enne di Prati, non più in grado di muoversi, ha chiesto ripetutamente aiuto. E in effetti i vicini di casa hanno raccolto la sua richiesta allertando immediatamente il NUE. Ma all’arrivo dei Carabinieri il giovane è stato sì soccorso ma poi è finito…in arresto. Ecco cosa è successo.

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Roma, soccorso in casa a Prati viene arrestato per droga 

Sono stati i Carabinieri della Stazione Roma Trionfale ad arrestare il giovane, uno studente incensurato di origine polacca, con “l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Intervenuti su segnalazione giunta al numero di emergenza 112 da parte di alcuni condomini di una palazzina che avevano udito delle richieste di aiuto provenienti da un appartamento adiacente come visto, i Carabinieri hanno raggiunto l’abitazione e hanno soccorso il 26enne che, in evidente stato di alterazione dovuta all’assunzione di alcool, poco prima era scivolato cadendo a terra, ferendosi al braccio con dei frammenti di bottiglia di vetro presenti sul pavimento.

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La droga in casa

Durante le fasi di soccorso del giovane i militari hanno sentito un forte odore di stupefacente ed hanno deciso di effettuare la perquisizione domiciliare. I controlli hanno permesso di rinvenire e sequestrare 99 g di hashish e 125 di marijuana. Trovato anche diverso materiale utile a suddividere e confezionare lo stupefacente e la somma contante di 3370 euro, ritenuta provento della pregressa attività illecita.

Dopo essere stato trasportato al pronto soccorso dell’Ospedale San Filippo Neri per le cure del caso, il ragazzo è stato condotto presso gli uffici della Stazione Carabinieri Roma Trionfale. Successivamente è stato condotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo.

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