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Roma, tutti pronti per il Natale: ammassati nelle strade del centro…sfidando il virus

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Code chilometriche per sottoporsi al tampone, auto incolonnate in ogni drive in della Capitale (e non solo). Pendolari ammassati sui mezzi di trasporto di mezza Italia e immagini che hanno fatto il giro dei social tra rabbia e indignazione. Quello che è certo è che in questi mesi, tra un Dpcm e l’altro, un po’ tutti si sono improvvisati ‘fotoreporter’ (a volte anche di se stessi): pronti a paparazzare situazioni rischiose, tra assembramenti di giovani fuori i locali e folla di persone nei centri commerciali. E anche ieri, nella Capitale, vuoi per la corsa allo shopping natalizio o per una semplice passeggiata, complice la bella giornata di sole, via del Corso (stando alle immagini che circolano sui social e subito diventate virali) è stata presa d’assalto. Così come anche le altre le vie del centro di Roma. All’aperto sì, tutti con mascherina sì, ma ammassati e a quanto pare senza alcun distanziamento. La foto che sta tanto facendo discutere gli internauti è stata postata su Twitter da Massimo Giannini, direttore de La Stampa.

 

E se c’è chi si mette sulla difensiva e cerca di tutelare e prendere le parti dei commercianti che da mesi stanno affrontando una grave crisi economica, c’è chi tuona contro la Raggi e le istituzioni tutte. I controlli, di cui tanto si è parlato, dove sono? Come si fa a gestire una situazione d’emergenza se, neppure ora, a distanza di mesi non si hanno gli strumenti? O, nei migliori dei casi, quando ci sono non si sanno attuare? E tra un rimbalzo di responsabilità e l’altro, la colpa sembra essere solo e soltanto dei cittadini. Poco responsabili e menefreghisti? 

C’è chi poi si domanda perché musei, teatri e cinema siano ormai chiusi da mesi. Luoghi che, a questo punto, avrebbero potuto riaprire come tutte le attività e che forse, più di altri, avrebbero potuto garantire il distanziamento e tutte le misure di sicurezza. Si temevano forse le file e gli assembramenti per vedere un film? Uno spettacolo teatrale o una mostra? Eppure, anche dietro quelle attività ci sono tanti lavoratori, ognuno di loro con una storia. Tutti legati dallo stesso (per ora) destino: restare a casa. A godersi il ‘triste’ spettacolo di assembramenti un pò ovunque. In una realtà fatta di tanti decreti, tante misure (messe nero su bianco) e di poche certezze. 

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