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Roma: «Uccido mia figlia e poi mi ammazzo», ma l’operatore del 112 la tiene al telefono fino all’arrivo dei soccorsi

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Roma. La professionalità di un Carabiniere, operatore della Centrale Operativa del Gruppo di Roma, è stata risolutiva per una vicenda che poteva finire in tragedia. Quando il militare ha risposto alla chiamata ha subito capito che dall’altra parte del telefono c’era una donna pronta a farla finita e con lei forse avrebbe trascinato anche la sua bambina.

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Quarantadue anni, romana, con problemi psichici, affermava di volersi uccidere e che con lei in casa c’era anche la figlia di 12 anni che aveva sequestrato ma assolutamente non voleva specificare l’indirizzo dove si trovava. L’operatore della centrale dell’Arma l’ha trattenuta il più tempo possibile al telefono, ha intavolato con lei un discorso durante il quale è riuscito a tranquillizzarla ed a carpire gli elementi che hanno consentito ai Carabinieri della Stazione Roma Cecchignola di rintracciarla. I militari a quel punto sono intervenuti con i sanitari del “118” e i Vigili del Fuoco.

I Carabinieri sono riusciti ad entrare nell’appartamento della 42enne prima che potesse commettere gesti inconsulti e ad affidarla al personale medico che ne ha curato il trasporto all’ospedale “Sant’Eugenio” per le cure del caso. Impaurita la bambina è stata rassicurata ed affidata ad altri familiari.

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