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Roulette, poker & co.: dove, quando e chi gioca online in Italia

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I giochi online in Italia continuano ad attirare un crescente numero di utenti e, complice anche un servizio sempre più qualificato da parte dei casino sul web, oggi giorno in grado di mostrare alla propria platea di giocatori la possibilità di poter trascorrere in sicurezza e pieno coinvolgimento delle ore di svago.

Ne deriva che, anche grazie a questo crescente impulso, oggi il mercato italiano del gioco online è secondo in Europa per volumi di raccolta dietro a solo quello britannico. E ne deriva altresì che nessuno, come l’Italia, può vantare una così ampia varietà di operatori, giochi e varianti. Insomma, non è certamente una coincidenza che nel corso dell’ultimo triennio la raccolta nazionale da giochi online sia cresciuta del 50% rispetto al periodo precedente. Di questa imponente mole di denaro, circa la metà prende la strada delle slot online, ma è sempre più elevato l’interesse nei confronti di giochi alterantivi, come il LeoVegas Baccarat Online.

Dove si gioca di più in Italia

Chiarito quanto precede, cerchiamo di entrare un po’ più in profondita nei dati statistici del gioco online in Italia, a cominciare dai luoghi in cui si gioca di più. Per poterli individuare ci possiamo riferire all’ultima statistica da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monpoli, secondo cui nel corso dell’ultimo anno in Italia l’ammontare delle giocate ha toccato quota 110 miliardi di euro, e che di questo importo circa un terzo (34 miliardi di euro) ha preso la strada dei giochi online.

Per quanto attiene le aree in cui è più frequente il ricorso al gioco online, il record spetta alla regione Lombardia, che ha mantenuto il suo storico primato con un ammontare totale di giocato che ha superato i 20 miliardi di euro (il dato è una sommatoria tra il gioco fisico e quello a distanza), con una quota sul mercato nazionale che è superiore al 18%.

Al secondo posto, ma ben distaccata dalla Lombardia, troviamo poi la regione Campania e quella del Lazio, con un dato di raccolta totale pari a circa 10 miliardi di euro. Contrariamente alla Campania, che come la Lombardia ha un trend di giocate in aumento, è interessante notare come il Lazio sia una delle poche con un a tendenza negativa.

In questa classifica delle regioni con il maggiore volume di giocate troviamo poi il Veneto e l’Emilia Romagna, con dati di raccolta pari a circa 8 miliardi di euro, e poi la Toscana, il Piemonte, la Puglia e la Sicilia, con un volume di quasi 6 miliardi di euro.

Se poi dall’ambito regionale passiamo a quello cittadino, è Roma la città dove si gioca di più, con oltre 4,2 miliardi di euro. Se tuttavia valutiamo una spesa pro capite, il primato spetta a Bologna, dove in termini assoluti ci si ferma però a meno di 800 milioni di euro. Milano, con 3 miliardi di euro, e Napoli, con 1,2 miliardi di euro, sono le altre due metropoli che completano il podio aperto dall’area capitolina.

Chi gioca online: ecco il profilo del giocatore tipo

Passiamo dunque al profilo del giocatore tipo in Italia, almeno per quanto concerne le sale online. Stando ad alcune recenti statistiche, circa il 60% dei giocatori è di sesso maschile, con gli uomini che preferiscono il Poker, la Roulette, il girà rammentato Baccarat, o il Blackjack. Le donne privilegiano invece le slot machine.

Per quanto attiene infine il range anagrafico, generalmente chi gioca online ha tra i 30 e i 50 anni, anche se non manca una crescente platea di giocatori ancora più giovani, anche under 20. D’altronde, è innegabile che quanto accaduto negli ultimi mesi sul mercato italiano abbia in qualche modo condizionato le abitudini di gioco di buona parte dei giocatori che prima si avvalevano in maniera prioritaria delle sale da gioco “fisiche”, ed è altresì innegabile come il desiderio di trascorrere qualche ora di svago e di distrazione da casa, abbia finito con il far avvicinare al mondo dei giochi online delle persone che fino a quel momento non avevano coltivato tale passione.

Rimane ora da comprendere in che modo si evolverà il mercato nei prossimi mesi, e se questo cambiamento, già avvenuto, verrà o meno consolidato.

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