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Artrite reumatoide e alimentazione: consigli e cibi da evitare

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Artrite reumatoide

In Italia oltre 200.000 pazienti adulti soffrono di artrite reumatoide, molti dei quali hanno dichiarato di aver ottenuto la diagnosi in ritardo.

Anche se in presenza di uno stadio piuttosto avanzato della malattia, un corretto stile di vita e una dieta sana ed equilibrata possono essere d’aiuto per una migliore gestione della patologia. Come accade infatti per molti disturbi dell’organismo, attraverso una specifica alimentazione è possibile diminuire i sintomi, migliorare le condizioni infiammatorie e migliorare complessivamente la qualità di vita dei pazienti.

In particolare, per chi soffre di artrite reumatoide è preferibile scegliere gli alimenti che regolano gli ormoni responsabili dell’infiammazione (citochine, eicosanoidi e insulina) e contengono livelli equilibrati di proteine, grassi e carboidrati.

Per evitare che l’infiammazione peggiori, è importante evitare quei cibi considerati irritanti per l’organismoe cercare quanto più possibile di equilibrare il rapporto tra omega-6 e omega-3. A questi si aggiungono altri fattori che incidono sullo sviluppo o meno della malattia, come l’esercizio fisico, il controllo del peso corporeo e l’abitudine al fumo.

Per chi soffre di patologie reumatiche, è consigliato rivolgersi ad un nutrizionista qualificato per un piano alimentare mirato e bilanciato. A questo, può essere affiancato l’utilizzo di un’app per artrite reumatoide che fornisca ricette specifiche: a partire dalla colazione, fino ai primi e secondi piatti, per poi concludere con il dessert.

Gli alimenti da scegliere e da evitare

Soprattutto nelle fasi in cui l’infiammazione è più acuta, alcuni elementi dovrebbero essere completamente banditi dalla propria dieta, come ad esempio gli zuccheri e i grassi, ovvero i principali nemici delle infiammazioni. Ma non solo: anche dolci e bevande zuccherate, merendine e biscotti, formaggi freschi, salse e creme pronte, alcolici, fritture o alimenti particolarmente conditi non sono consigliabili in una fase particolarmente attiva della propria malattia.

Inoltre, nel caso dell’artrite reumatoide, è preferibile limitare il consumo di cibi che contengano glutine, come pasta e pane, sostituendoli con cereali come riso, mais e quinoa.

Anche ridurre il sale può essere una buona scelta, dal momento che un’elevata assunzione di sodio può rivelarsi un fattore di rischio per le malattie autoimmuni.

Un eccessivo consumo di carne rossa e trasformata (salumi, carne in scatola…) può essere dannoso per la salute in quanto ricca di acidi grassi saturi. Pertanto, è preferibile limitarne il più possibile il consumo, non superando la porzione settimanale di 50 g per la carne trasformata e 500 g per la carne fresca.

Via libera invece al pesce, soprattutto quello azzurro, come il tonno, il merluzzo, il pesce spada, le alici, lo sgombro e il salmone.

È sempre importante cercare di avere un’alimentazione il più possibile varia e bilanciata ponendo – come abbiamo visto – particolare attenzione ad alcuni cibi che hanno la tendenza ad essere più infiammatori, e quindi andrebbero completamente evitati, prediligendone altri che invece agiscono come antinfiammatori naturali, il cui consumo potrebbe attenuare alcuni fastidi causati dalla malattia.

Tra questi si annoverano le cipolle, che contribuiscono al drenaggio renale, lo zenzero, le verdure a foglia verde, ma anche la frutta come ananas, fragole e mirtilli.

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