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L’importanza della prevenzione per il tumore al seno

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tumore al seno

Mai come in malattie come il tumore al seno la prevenzione risulta essere la chiave che dà accesso ad una diagnosi tempestiva e ad una risoluzione con il minore impatto sulla qualità di vita della donna.

Il tumore al seno e la sua prevenzione

Il tumore al seno rappresenta il tipo di tumore più mortale per una donna. Arriva a colpirne una su dieci e, statisticamente, si presenta a partire dai 30 anni di età, anche se non dobbiamo escludere manifestazioni che possono verificarsi prima di questo periodo.

La pericolosità di questo tumore, che può presentarsi nuovamente anche dopo 20 anni dalla sua risoluzione, richiede quindi un supplemento di attenzione. Da anni, a questo proposito, viene indetto il Mese Internazionale della Prevenzione del Tumore al Seno, ad ottobre, durante il quale si svolgono campagne di sensibilizzazione, oltre a screening gratuiti.

Negli ultimi venticinque anni abbiamo assistito ad una tendenza alla diminuzione della mortalità a causa del tumore al seno. Ogni anno ha segnato una diminuzione media dello 0,8%. Si tratta di un traguardo importantissimo, dovuto non solo all’avanzamento della terapia, ma soprattutto alla diffusione più cospicua dei programmi di screening e di diagnosi precoce.

Come capire se si ha un tumore al seno?

Nel tumore al seno la prevenzione è il fattore capitale per determinare la buona riuscita della terapia, una volta avuta la diagnosi. Nella maggior parte dei casi non ci sono sintomi delle fasi iniziali del tumore al seno, e in poco più di una donna su dieci sono presenti delle lesioni di tipo benigno, come una ciste.

Al fine di avere una diagnosi dobbiamo fare caso ad alcuni sintomi e segni che possono condurre lo specialista senologo sulla giusta strada. Il capezzolo può risultare alterato nell’aspetto, possono verificarsi delle perdite da un solo capezzolo, la forma del seno può mutare e la pelle può avere l’aspetto localizzato a buccia d’arancia.

Tra gli altri sintomi indicativi di un possibile tumore dobbiamo ricordare la presenza di un nodulo mammario, una mammella che presenta gonfiore oltre ad eventuale arrossamento cutaneo e una sensazione di calore. La risposta definitiva la otteniamo in ogni caso per mezzo di una mammografia o di una ecografia mammaria.

Possiamo svolgere quindi una indagine più approfondita del nodulo, o della lesione che desta sospetti, attraverso una biopsia o un esame istologico, per capire quale tipo di tumore si è sviluppato, con quale velocità e aggressività.

Quando si inizia a fare la mammografia?

Abbiamo due età di riferimento per l’avvio di specifici esami annuali che hanno il fondamentale obiettivo della prevenzione. È opportuno iniziare a svolgere una ecografia mammaria a partire dai 30 anni, e con una frequenza annuale. Al compimento dei 40 anni, e sempre su base annuale, va svolta anche una mammografia annuale.

La mammografia rappresenta il supplemento di attenzione cui abbiamo accennato in apertura, dal momento che questo tipo di esame è in grado di rilevare le cosiddette micro-calcificazioni, che in una nutrita quantità di casi rappresentano la spia di una lesione di tipo tumorale in una condizione iniziale. Superati i 50 anni, la mammografia viene svolta ogni due anni.

C’è un terzo momento preventivo di cui dobbiamo tenere nota, ed è l’autopalpazione, che ogni giovane donna dovrebbe iniziare a praticare con regolarità a partire dai 20 anni.

Cosa fare per prevenire il tumore al seno?

Prevenire il tumore al seno richiede lo svolgimento di ecografia e mammografia con la frequenza che abbiamo appena indicato, rispettivamente: una volta l’anno l’ecografia, compiuti i 30 anni, e una volta l’anno la mammografia, dopo i 40.

La prevenzione passa comunque anche attraverso la tavola e l’alimentazione, dal momento che possiamo adottare una dieta che può svolgere un ruolo importantissimo nella prevenzione del tumore alla mammella e non solo. In questa ottica dovremmo evitare di assumere carni lavorate, se nella loro lavorazione sono presenti nitriti, e dovremmo abituarci a limitare l’assunzione di carni rosse che presentano sale in alta quantità.

Dobbiamo inoltre limitare ogni cibo che presenti un abbondante contenuto di calorie, insieme alle bevande zuccherate. Dobbiamo invece assumere cereali integrali e i legumi, oltre alla frutta e alla verdura, preferibilmente di stagione. Né dobbiamo dimenticare l’olio extravergine di oliva e il pesce bianco il cui grasso, è stato dimostrato, svolte una azione antinfiammatoria e antitumorale.

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