Home » News » Siamo sicuri che esista davvero “l’istinto materno?”

Siamo sicuri che esista davvero “l’istinto materno?”

Pubblicato il

La cronaca

Da giorni le testate giornalistiche, le televisioni e i social riportano la notizia della morte del neonato di tre giorni avvenuta al Sandro Pertini di Roma. Non starò qui a riscrivere i fatti in maniera morbosa né farò analisi psicologiche: per quanto mi riguarda rinnovo la mia comprensione e vicinanza alla ragazza.

L’episodio ha scatenato in me, e credo in molti, una serie di domande. Io mi ripeto: ma esiste davvero l’istinto materno?

In merito ci piace tanto fare similitudini con il mondo animale, eppure sappiamo che in “cattività” una povera bestiolina può morire tra le zampe della mamma.

Sensi di colpa

Ci hanno insegnato che una “buona madre” non si fa certe domande, si deve essere felici, appagate ed urlarlo al mondo intero.

Cosa c’è dietro questo atteggiamento alla “Pollyanna”? Il senso di colpa. Anche solo pensare di non farcela è cosa brutta e cattiva.

In questo articolo provo a spiegare cosa accade ad una donna quando mette al mondo un essere umano, e lo farò da psicologa e da donna, visto che da tre mesi anch’io ho avuto un bambino.

Deve essere così!

Riporto alcune frasi che mi sono state rivolte nelle ultime settimane: “come hai fatto a vivere fino ad oggi senza di lui?” “buongiorno mammina” “se volevi dormire compravi un bambolotto”.

Premetto che sì, prima di mio figlio ho vissuto benissimo. No, non mi chiamo “mammina” ma Sabrina, e l’idea del bambolotto in mezzo al letto mi fa impressione.

Per non parlare delle domande la cui risposta non interessa a nessuno, l’obiettivo è dire come hanno fatto magnificamente gli altri.

Del tipo: allatti? Ah, io ho allattato per i primi 18 anni!

Insomma, già ingrassare e vivere sotto la tempesta ormonale è sfiancante, se poi ci mettiamo tutto il contorno diventa delirio!

Volete sapere cosa accade?

  1. Nei nove mesi di gravidanza il sistema ormonale cambia la rotta, un po’ come una nave che decide d’improvviso di lasciare le acque cristalline e calme per dirigersi nella tempesta e farsi sballottare h24.
  2. Durante il parto il corpo viene attraversato da spasmi muscolari, e no, non è vero che il dolore si dimentica: per chi non lo sapesse, ad ogni contrazione è come se una mazza da baseball ti colpisse all’altezza lombosacrale alla velocità di 300 km/h. In occasione del parto mi è stata somministrata l’epidurale: non mi vergogno a dirlo, né a dire che ha alleviato un po’ la sofferenza. Per non parlare della vergogna di defecare durante le spinte, e i liquidi che nemmeno nelle peggiori stalle di cavalli e maiali.
  3. A quel punto ti ritrovi un piccoletto tra le braccia, amore infinito tra placenta e sangue.

L’istinto materno” non ha saltato né reso più leggera nessuna delle tre fasi.

Ora cavatela da sola!

Ho partorito al Fatebenefratelli di Roma: lì non c’è nido e il bambino sta da subito notte e giorno con la mamma.

Esattamente, cosa dovrebbe fare il famoso “istinto materno”? Io avevo un attacco di sciatica, non dormivo da 24 ore, puzzavo, mio marito non poteva assistermi.

E no, i superpoteri non sono sopraggiunti.

Accanto a me c’era una ragazza che ha trascorso la degenza piangendo per la mancanza di latte, credo non fosse per il fatto in se, ma per la suora che ogni due per tre le palpava il seno dolorante per “costringerla” a produrre.

Ecco, ancora una volta: cos’è “l’istinto materno”?

Pratiche impraticabili

Mettendo da parte le definizioni in inglese che fanno effetto (rooming-in), tenere il neonato nel letto con la mamma è un consiglio che danno già al corso preparto. L’ho fatto anch’io, e la fortuna mi ha assistito… no, non “l’istinto materno”!

Se l’ho costretto a stare nella culla a guidarmi è stato il buon senso, dopo essermi svegliata una notte trovandolo con la testa sotto la coperta.

Giunti a casa la notte non si dorme, non c’è più tempo per farsi lo shampoo, andare a lavoro, mangiare, leggere, parlare con un’amica, vedere un film e fare la pipì.

Questo massacro dovrebbe essere alleviato sempre da cosa?

Per concludere: la frase più stupida che mai!

Allora perché hai fatto un figlio, lo sapevi!”.

No, non lo sapevo. Al massimo l’ho visto in terza persona guardando le mie sorelle, ascoltando i pazienti, leggendo storie.

Le esperienze le conosciamo veramente quando sono vissute in prima persona.

Mettere al mondo un bambino non è facile, e chi dice il contrario a mio avviso mente a sé stessa.

L’istinto materno” non esiste. Esiste la sopravvivenza per amore infinito verso una creatura indifesa che non ha chiesto nulla.

Per voi uomini

Dopo il parto il corpo blocca gli ormoni legati al sesso per dare priorità all’allattamento.

No, cari amici miei: non vi stanno trascurando, non stanno pensando solo al bambino!

A tutte le donne

Smettiamola di sentirci in colpa: se ci manca la vita di prima e non è reato, se gli altri non comprendono il problema non ce l’abbiamo noi.

Chiediamo sempre aiuto, senza vergogna.

Se volete raccontarmi le vostre storie per sciogliere insieme qualche nodo disfunzionale, scrivete all’indirizzo: psicologia@ilcorrieredellacitta.it

Vi aspetto.

Dott.ssa Sabrina Rodogno

Psicostress

Impostazioni privacy