Niente da fare per la Sicilia perché la zona gialla, che da tempo si ipotizzava, è solo slittata di una settimana. Ancora pochi giorni in fascia bianca e l’isola sarà la prima a ritornare indietro perché dal 30 agosto si tingerà di giallo. Questo perché, stando ai dati all’ultimo monitoraggio, i parametri dell’occupazione ospedaliera sono ormai sopra le soglie di rischio e il passaggio è inevitabile, salvo interventi legislativi dell’ultimo minuto.
Sicilia in zona gialla da lunedì 30 agosto: cosa cambia e quali sono le Regioni a rischio
I tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari sono, stando ai dati dell’Agenas, rispettivamente all’11e al 20%, valori che hanno superato (e di tanto) i limiti stabiliti dal decreto, 10 e 15%. Ma non finisce qui. In Sicilia, il tasso di incidenza continua a salire e ora è a 197 casi ogni 100.000 abitanti. Parametri che preoccupano e che di fatto hanno sancito il passaggio dalla zona bianca a quella gialla della Regione, tra l’altro presa d’assalto dai turisti che ogni giorno arrivano per godersi il mare cristallino e i paesaggi mozzafiato. Tra le Regioni a rischio, Sardegna e Calabria, le due più attenzionate e che potrebbero cambiare colore il prossimo 6 settembre.
Cosa cambia in zona gialla?
La zona gialla e l’Italia ‘a colori’ sembravano ormai far parte del passato. Ma ci sbagliavamo perché ora da lunedì prossimo la Sicilia passerà in fascia gialla, abbandonando il bianco, quel ‘colore’ che di fatto più assomigliava alla normalità. In realtà, cambia ben poco perché non verrà reintrodotto il coprifuoco e non ci saranno limitazioni agli spostamenti, ma sull’isola dal 30 agosto tornerà obbligatoria la mascherina all’aperto e al ristorante non si potranno sedere più di 4 persone, anche se i tavoli sono all’esterno.
