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Sintomi Omicron 2, come riconoscere la nuova variante: i risultati dei nuovi studi

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Il Covid corre in tutta la regione, soprattutto tra i giovani

Omicron 2. Guerra, crisi carburanti e scioperi imminenti sembra abbiano completamene sviato l’opinione pubblica dalla questione pandemia. Inoltre, proprio il termine dello stato di emergenza a breve (31 marzo 2022) ha creato un certo clima di rilassatezza sociale. Il Covid non è più nei trend, dunque, l’attenzione mediatica sulla questione è andata nettamente scemando. 

La guerra nasconde la pandemia 

Nonostante però i numeri siano effettivamente migliorati, il virus con le sue varianti continua a circolare tra la popolazione, e da qualche giorno il trend dei contagi in discesa sembra aver leggermente invertito la sua rotta.  E’ fondamentale non abbassare la guardia rispetto alle possibili evoluzioni della pandemia e del suo stato. La comunità scientifica non ha mai smesso di tenere sott’occhio i contagi. Soprattutto, non ha mai smesso di monitorare il decorso delle sotto-varianti che, con la guerra in atto e i grandi spostamenti di popolazioni, potrebbero trovare un territorio fertile di approvvigionamento. 

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Una nuova sotto-variante

Si continua a parlare di Omicron. La variante estremamente contagiosa che aveva prodotto quell’enorme picco di contagi tra dicembre e gennaio scorsi, a cavallo del nuovo anno, chiudendo ancora gli italiani nelle loro case, in quarantena. Le terapie intensive e gli ospedali non erano di certo al collasso, perché la variante compensava l’enorme trasmissibilità con una minore criticità durante l’infezione. Tuttavia, i numeri erano alle stelle, e i decessi aumentavano. 

Omicron 2: l’opinione dell’OMS 

Da quella drammatica variante, dunque, ne sono fuoriuscite delle altre. In particolare, la sotto-variante Omicron BA.2 che sembra essere davvero molto simile alla sua genitrice, ma gli studi sono ancora troppo freschi. Una differenza sintomatologica non troppo marcata, inoltre, che le rende praticamente irriconoscibili dall’analisi esterna. L’OMS per ora si è pronunciata cautamente affermando che sebbene sia ancora più trasmissibile di BA.1 (prima variante Omicron), il livello di gravità di entrambe è lo stesso.

Quadro sintomatologico

Vediamo nel dettaglio i risultati di alcuni studi condotti nel Regno Unito, dove si è tentato di evidenziare il quadro sintomatologico specifico per la variante 2 di Omicron. I tassi di diffusione, lo ricordiamo, sono altissimi, e il principale target della sotto-variante sembrerebbe essere, questa volta, l’intestino a livello di sintomi. Tra i vari, associati sempre a febbre e tosse:

  • dolori addominali;
  • diarrea;
  • nausea;
  • gonfiore;
  • vomito;
  • bruciore di stomaco.

 

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