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Sanremo 2024, Gazzelle: dall’arrivo al Teatro Ariston in motorino al nome che celebra un paio di scarpe, chi è Flavio Bruno Pardini

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Gazzelle Sanremo

Sanremo 2024 nel segno di Roma e dell’Indie Pop italiano. Flavio Bruno Pardini sta conquistando tutti all’Ariston: alla scoperta di Gazzelle.

Sanremo Gazzelle
Gazzelle conquista tutti con la sua “Tutto qui” (ANSA-IlCorrieredellacittà.com)

Canta di Roma e della Roma, Flavio Bruno Pardini arriva a Sanremo ma porta con sé tutta la simpatia e la boria sorniona della romanità. Il ragazzo è meglio conosciuto con il nome di Gazzelle, chi pensa agli animali o alle auto della Polizia già commette il primo errore. Gazzelle si chiama così grazie a un paio di scarpe. Ce ne ha a bizzeffe.

Il nome delle calzature, nello specifico, è con una Z sola rispetto al suo. C’è un motivo se ha scelto di chiamarsi al plurale: “Cercavo un nome che mi identificasse – ha detto – e che al tempo stesso fosse surreale. Poi, un giorno, a casa mia mi rendo conto di avere moltissime scarpe dello stesso tipo. Allora ho guardato il brand e da lì è nata la mia storia”.

Gazzelle, un pizzico di Roma all’Ariston

Una carriera florida e ricca di sorprese che lo porta all’Ariston: un percorso lungo senza mai snaturarsi. Basti pensare al fatto che tutti salgono sul palco con il vestito firmato. Lui si fa bastare una felpa e un paio di occhiali, per proteggersi dalle emozioni. Oppure per non tradirle. Fatto sta che “Tutto qui” rappresenta un mondo. Il suo.

Flavio Gazzelle
Il cantautore porta a Sanremo melodia e romanità (ANSA-IlCorrieredellacittà.com)

Non è dato sapere se vorrebbe o meno scappare da Roma Nord. Quel che è certo è che Flavio sente ogni canzone come sua. Non c’è una scelta fatta di cui sia pentito. Perlomeno a livello musicale, il resto è affar suo. Si guarda bene dal metterlo in piazza. Una riservatezza che fa idealmente a pugni con la voglia di emergere.

Un mondo dietro gli occhiali

C’è dell’altro: la timidezza da vincere. Ci ha provato in conferenza stampa all’Ariston, ha fatto anche qualche battuta, Pardini: “Se non dovessi vincere mi dispiacerebbe, ma non per me, per la musica italiana”. Una battuta che non rispecchia affatto il suo carattere umile e volutamente ridimensionato. Si sente pronto, ma non lo dà a vedere: lascia parlare i fatti.

La prima verità sostanziale è che la sua “Tutto qui” non è tutto qui. È abbastanza per molte persone, le stesse che quando lo vedono arrivare in motorino nella città dei Fiori – perchè ha fatto tardi, ma deve suonare all’Ariston – pensano davvero che questo sia un ragazzo come tanti che sogna di prendersi il mondo (della musica).

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Da rivelazione a (quasi) veterano

Non è tutto qui, quando arriva a un passo dalla finale con la consapevolezza di avere qualche – seppur minima – chance. Vuol dire che la sua musica arriva dritta al cuore, parla di vita vissuta e si scontra con dilemmi reali. Altro che “Tutto qui”, è abbastanza per dire che il difficile – sul piano professionale – comincia adesso. Comunque vada all’Ariston, Gazzelle non è più una rivelazione. Comincia ad essere una conferma, con tutto quello che ne deriva. 

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