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Calcio, Lazio – Torino: Tare dov’è lo scandalo?

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Il posticipo della sedicesima giornata di Seria A, si conclude con il risultato di 1-3 per i piemontesi ma con non poche polemiche. In particolare, i biancocelesti recriminano un calcio di rigore e su un cartellino rosso ai danni di Ciro Immobile. Il dirigente della Lazio, Igli Tare, ha parlato di scandalo e di palese furto…andiamo ad analizzare con ordine.

FALLO DI MANO DI IAGO FALQUE

IL REGOLAMENTO: La VAR può essere utilizzata esclusivamente per quattro tipologie di situazioni:

Goal/no goal, calci di rigore, espulsioni dirette, scambio di identità. Essi, tuttavia, non potranno prendere alcun tipo di decisione, poiché solo l’arbitro di gara potrà decidere se farne utilizzo o proseguire con la propria decisione sul campo. 

Nel caso di Lazio-Torino, l’arbitro Giacomelli ritiene evidentemente, visto che era a due passi dall’azione, che il tocco di mano fosse troppo ravvicinato per essere giudicato irregolare. Giacomelli interpreta a suo modo che è parzialmente corretto, visto che il secondo punto del regolamento in tal senso, esplica che bisogna stabilire la volontarietà anche in base alla distanza tra avversario e pallone, in questo caso quasi nulla. Il Var non è intervenuto perché Giacomelli aveva già valutato l’intervento.

IL REGOLAMENTO: TOCCARE IL PALLONE CON LE MANI
Il fallo di mano implica un contatto volontario tra il pallone e la mano o il braccio di
un calciatore. Per stabilire la volontarietà, l’arbitro deve prendere in
considerazione i seguenti criteri:
• il movimento della mano in direzione del pallone (non del pallone in direzione
della mano);
la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato);
• la posizione della mano, che non implica necessariamente che ci sia
un’infrazione;
• il toccare il pallone con un oggetto tenuto nella mano (come indumenti,
parastinchi ecc.) è considerato come un’infrazione alla stregua di un fallo di mano;
• il colpire il pallone lanciando un oggetto (scarpa, parastinchi ecc.) è da
considerarsi un’infrazione alla stregua di un fallo di mano.

 

CARTELLINO ROSSO AD IMMOBILE

In questo caso è evidente che Giacomelli, non avendo visto il gesto dell’attaccante laziale, sia ricorso al Var. Il regolamento in questo senso è abbastanza chiaro, anche se resta interpretabile: 

Un calciatore titolare, di riserva o sostituito deve essere espulso se commette una
delle sette infrazioni seguenti:
1) è colpevole di un grave fallo di gioco;
2) è colpevole di condotta violenta;
3) sputa contro un avversario o qualsiasi altra persona;
4) impedisce alla squadra avversaria la segnatura di una rete o un’evidente
opportunità di segnare una rete, toccando volontariamente il pallone con le mani
(ciò non si applica al portiere dentro la propria area di rigore);
5) impedisce un’evidente opportunità di segnare una rete ad un avversario che si
dirige verso la porta, commettendo un’infrazione punibile con un calcio di
punizione o di rigore;
6) usa un linguaggio o fa dei gesti offensivi, ingiuriosi o minacciosi;
7) riceve una seconda ammonizione nella medesima gara.

Immobile, si rende protagonista di ben due infrazioni: la condotta violenta (spallata o testata non fa differenza) ed il linguaggio ingiurioso, visto che poco dopo l’episodio manda a quel paese (non importa chi) con una mimica gestuale.

Tirate le vostre considerazioni, ma parlare di scandalo o furto è abbastanza eccessivo…

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