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Stadio della Roma, dodici persone finiscono a processo. Grancio (ex M5S): «Lo #StadioFattoBene finisce a piazzale Clodio»

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stadio della Roma a Pietralata

Sono in tutto 12 le persone che affronteranno un processo per la vicenda legata al nuovo stadio della Roma. Tra queste c’è l’imprenditore Luca Parnasi, l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi (Forza Italia), l’ex assessore regionale, Michele Civita (Pd) e il soprintendente ai beni culturali, Francesco Prosperetti, così come Luca Alfredo Lanzalone, ex presidente di Acea, e altro profilo cardine nell’inchiesta. E ancora: Daniele Leoni, funzionario del Dipartimento Urbanistica di Roma Capitale, Giampaolo Gola, l’ex assessore allo sport del X Municipio, l’architetto Paolo Desideri, e Claudio Santini, ex capo di Gabinetto al Mibact.

L’indagine, lo ricordiamo, muove da un presunto sistema corruttivo in merito all’iter per la realizzazione dell’impianto sportivo – e non solo – che dovrebbe vedere la luce nella zona di Tor di Valle. Processo fissato per il prossimo novembre, con prima udienza il 5. 

Stadio della Roma, Grancio (MISTO): «Lo #StadioFattoBene finisce a piazzale Clodio»

«Mi auguro che il rinvio a giudizio sia l’ultimo atto di un progetto concepito, fin dall’inizio, non per rispondere alle legittime esigenze dello sport cittadino, ma per fronteggiare la voragine di debiti di qualche imprenditore spericolato con un’operazione speculativa sui terreni, una localizzazione improponibile che avrebbe scaricato costi pesanti sull’amministrazione pubblica. Dello stadio di Tor di Valle si discuterà nella sede forse più idonea, a piazzale Clodio».

«L’Amministrazione capitolina abbia ora il buon senso di mettere fine a questo procedimento e di aprire una fase nuova, anche nell’interesse dell’A.S. Roma. La decisione odierna è la conferma che ho avuto ragione a non abbassare la testa, ma oggi non c’è alcuna soddisfazione personale, solo amarezza per lo stato in cui è stata ridotta l’urbanistica della Capitale. E la vicenda giudiziaria non è finita qui, visto il rilievo politico di coloro che attendono ancora l’esito del rinvio a giudizio».

E’ quanto dichiara Cristina Grancio, capogruppo del Misto in Assemblea capitolina e vicepresidente della Commissione Urbanistica, espulsa da M5S per il suo dissenso sullo stadio di Tor di Valle, appresa la notizia del rinvio a giudizio dei principali imputati per associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

 

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