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Stazione Grottarossa, “terra di nessuno” romana

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La “terra di nessuno” romana? Esiste e si trova nel XV Municipio, lungo la Via Flaminia Nuova, più precisamente nel quartiere di Grottarossa, a pochi chilometri dal luogo di ritrovamento – correva l’anno 1964 – della celebre “Mummia di Grottarossa” . Qui, tra un depuratore del Tevere e l’ex sede di una multinazionale abbandonata, sorge la Stazione di Grottarossa della Ferrovia Roma Nord.
Inaugurata quasi 90 anni fa, oggi versa in uno stato di totale degrado. L’ingresso, circondato da rifiuti, è completamente deturpato da scritte vandaliche. All’interno della stazione, la recinzione che separa le banchine dall’esterno è “bucata” dalla vegetazione incontrollata, le cassette elettriche sono pericolosamente aperte, le panchine distrutte, gli altoparlanti spaccati e le telecamere invase da gigantesche ragnatele. Alcuni varchi d’accesso presentano fili scoperti, gli ascensori – terribilmente maleodoranti – sono vandalizzati. Ovunque, sporcizia.
Ma il pezzo forte è il sottopasso che collega le due banchine. Un tunnel di pochi metri degno dei migliori film horror: nella penombra risaltano pezzi d’intonaco staccati dappertutto, crepe spaventose, infiltrazioni d’acqua che hanno ricoperto intere pareti, creando una quantità di muffa incredibile. E sulle scale che riportano in superficie , l’acqua che fuoriesce da tubature spezzate sta progressivamente erodendo il muro.
Eppure l’area circostante non giustifica un tale abbandono. Nel raggio di 1 chilometro dalla stazione troviamo una società di ingegneria, un’industria farmaceutica, un’azienda informatica, agricola, di produzione di gas. E ancora uno studio d’architettura, un piccolo centro commerciale, un paio di ristoranti, la Federazione Italiana di Pallavolo, Pallacanestro, Bocce e Sport del Ghiaccio. Ma anche la sede operativa del Dipartimento della Protezione Civile, la sede principale del Municipio Roma XV e l’Aeroporto Roma Urbe (1000 metri in linea d’aria).
E poi c’è un deposito. Situato esattamente di fronte alla ferrovia, a meno di 50 metri dall’ingresso. Uno tra i più grandi depositi ATAC della capitale. Paradossalmente, la stessa azienda responsabile del degrado della stazione.
“Il 90% degli utenti di questa fermata sono autisti Atac. Possibile che nessuno di loro segnali all’azienda le condizioni in cui siamo?” chiede, sconsolato, un pendolare in attesa del treno nella “terra di nessuno”.
Evidentemente sì…

Simone Baglivo

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