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Apple o Samsung, non importa: gli italiani vogliono i cellulari usati e resi al nuovo

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Per i produttori di smartphone e telefoni cellulari, il futuro non è così roseo come sembra: infatti, secondo alcuni analisti, saranno solo tre o quattro quelli che domineranno i mercati mondiali. Questa premonizione ricorda quella fatta da Sergio Marchionne, quando nel 2008 previde che il mercato delle auto sarebbe stato dominato da sei gruppi
automobilistici.

Tuttavia, le ultime tendenze di questi anni non sembrano dare ragione a quanto previsto. Samsung e Apple sono i due colossi che per anni hanno dominato la scena, portando delle innovazioni sul mercato che hanno fatto di questi nomi delle vere e proprie
colonne portanti del settore
.

Nonostante ciò, proprio Apple e Samsung potrebbero essere quelle più colpite dai cambiamenti dei comportamenti dei consumatori, nel mercato degli smartphone. A riportare la notizia è il The Wall Street Journal, il quale identifica la causa di questo calo dei due brand nei modelli più datati, i quali rimangono ancora troppo popolari.

In poche parole, i consumatori tendono a rimanere legati ai loro vecchi telefoni, vuoi per i prezzi del settore in crescita, vuoi perché la tecnologia dei nuovi telefoni non porta più quelle grandi innovazioni di una volta, causando così un rallentamento delle vendite di nuovi smartphone.

Secondo Sean Cleland, direttore del settore Mobile di B-Stock Solutions Inc. il settore della telefonia di questo periodo è molto simile a quello delle automobili, dove il pensiero del consumatore è sempre quello di voler guidare una macchina, ma preferisce aspettare qualche anno e guidare un vecchio modello e a un costo più basso, invece che guidarne uno nuovo con costi molto più alti.

Che cos’è uno smartphone ricondizionato

Quando si va per l’acquisto di un nuovo telefono o dispositivo mobile, tra le tante offerte di nuovi modelli che costano diverse centinaia di euro, può capitare di trovare lo stesso modello ma con un grosso taglio sul prezzo, anche del 50%. Si tratta di una truffa, o c’è qualche altra fregatura? Niente di tutto ciò.

Con molta probabilità, quello che si sta osservando è un cosiddetto prodotto ricondizionato, ossia un articolo comunque di ultima generazione o di recente produzione, che sarebbe ancora venduto a prezzo pieno se si trattasse di un modello nuovo, ma con un forte sconto sul prezzo, perché presentava un difetto e, invece di essere ritirato dal mercato, è stato riparato e rimesso a nuovo.

Il prodotto è effettivamente nuovo, in alcuni casi non si tratta nemmeno di un prodotto di seconda mano, poiché il guasto o il malfunzionamento è stato riscontrato pre-vendita; il pezzo o il componente che lo causava è stato sostituito, così da poter rimettere l’articolo in vendita.

Il prodotto ricondizionato è coperto da garanzia come il nuovo, dispone di tutte le sue normali funzionalità, può essere aggiornato, insomma, può fare tutto quello che si potrebbe fare con lo stesso articolo nuovo.

Smartphone usati e ricondizionati: i consumatori li preferiscono sempre di più

Un mercato che ultimamente sta registrando una forte crescita è quello dei telefoni e smartphone usati e ricondizionati. La stima fatta da Counterpoint Technology Market Research rivela che, in tutto il mondo, un dispositivo su 10 è ricondizionato: questa stima è in crescita, mettendo in pericolo il margine di profitto delle aziende, che deriva
principalmente dalle vendite di nuovi prodotti, soprattutto per quanto riguarda gli iPhone usati pari al nuovo.

Proprio perché Samsung e Apple rappresentano il 95% del settore mondiale di telefonia e smartphone, sono le case più esposte al cambiamento del comportamento dei consumatori, soprattutto nel campo dei dispositivi mobile, che si differenziano per offrire sempre più servizi al cliente.

In poche parole, mentre Samsung e Apple si preoccupano di vendere il prodotto più costoso possibile, altri produttori si fanno strada vendendo quello più vicino alle reali esigenze del consumatore, con costi più abbordabili e alla portata di tutti.

La crescita di questo settore è riconosciuta principalmente dai produttori più importanti; persino Tim Cook ha riconosciuto la crescita del fenomeno, definendola straordinaria, nonostante il battery gate che affliggeva i modelli più datati, che però rimanevano comunque i più affidabili per i consumatori.

Smartphone e telefoni ricondizionati: le maggiori aziende si adattano al mercato

La stessa Samsung ha ammesso, tramite DJ Koh, che la crescita del settore del ricondizionato e la popolarità dei modelli più datati stanno portando l’azienda a modificare le proprie strategie di mercato. Samsung, specialmente nel settore PVS, sarebbe perfino intenzionata a rivendere prodotti ricondizionati, invece di proporne di nuovi ma di fascia bassa.

Smartphone ricondizionati: si allunga il ciclo di vita dei vecchi modelli

Il senior director di Endpoint Solution Mobile di Techdata Enrico Pappolla, uno dei maggiori distributori di elettronica di consumo a livello mondiale, afferma, con un certo ottimismo, che il ciclo vitale dei prodotti elettronici si è allungato, in funzione della crescita dal costo dei nuovi modelli, fenomeno riscontrato anche in Italia.

La scintilla che ha fatto scattare il meccanismo è stata il superamento della soglia psicologica di mille euro da parte di Apple con il suo iPhone X, soglia superata allo stesso modo da Samsung e Huawei. Queste sono le tre aziende che detengono il titolo sul mercato italiano all’85%, con il 75% di volumi in termini di valore.

Il costo dei telefoni aumenta e per questo vengono sostituiti sempre di meno. I dati dicono che, mediamente, uno smartphone si cambiava ogni 12-14 mesi, a prescindere dal suo stato di funzionamento; adesso il periodo si è innalzato a 20 mesi ed è in crescita.

Nel 2017, sono stati venduti circa 18 milioni di smartphone in Italia: un dato in calo rispetto agli anni precedenti, complice l’innalzamento dei prezzi. In base ai dati di Comscore, la fascia di prezzo che va dai 170 ai 250 euro è la più ricercata dai consumatori, con il 19,7% degli acquisti, seguita subito dopo dalla fascia oltre i 400 euro – con il 16,4% – nella quale rientrano gli smarphone top di gamma.

L’aumento dei prezzi dei dispositivi di ultima generazione potrebbe anche essere giustificata dalle nuove tecnologie utilizzate, come il riconoscimento facciale di Apple, multi fotocamere ad altissima risoluzione e intelligenza artificiale avanzata, ma, come dimostrano i dati, quello che oggi interessa agli italiani è un telefono che funzioni, che faccia il minimo indispensabile e, soprattutto, che costi poco.

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