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Guerrilla Marketing: quando la creatività e la fantasia premiano

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Ogni tanto capita di trovarsi davanti a cose bizzarre, che si fanno notare e restano sicuramente impresse nella mente. Sempre più spesso, anzi, si ama fare una foto e condividerla spontaneamente con i propri contatti attraverso i social network. Questo tipo di atteggiamento è esattamente quello a cui punta una nuova tipologia di marketing, cioè il Guerrilla Marketing.

Se nel panorama commerciale oggi molte aziende fanno fatica a spiccare e distinguersi dalla massa, il Guerrilla Marketing gli consente di farlo, rilanciando, anche il business. Flashmob, stickers in posti strani, cose trasformate (grazie ad effetti ottici) in altre: ci vuole tanta fantasia e creatività, ma tutto questo è possibile e, a quanto, pare funziona. Accendere la curiosità delle persone, infatti, è cosa importantissima nel marketing e costituisce già metà del “lavoro”.

Il Guerrilla Marketing: qualche esempio

Del Guerrilla Marketing ce ne sono differenti versioni. La più classica è quella offline stravolgente e stupefacente, fatta perlopiù per le grandi aziende il cui nome di fatto è già noto a tutti. Ce n’è poi una versione “soft”, anche online, dove l’effetto sorpresa resta comunque la chiave di volta.

Un esempio rinomato nell’ultimo periodo è Taffo, l’agenzia funebre che ha fatto di un’amara ironia sulla morte il suo cavallo di battaglia. Un altro esempio di online marketingin tale modalità è quello di Webenjoy, un’agenzia di digital marketing che per Halloween ha azzardato di lanciare un’offerta (peraltro molto conveniente) per le campagne sul web.

L’utente viene sorpreso da un’immagine di uno zombie mostruoso, da colori forti e da un carattere di scrittura particolare. Piccole lapidi e un linguaggio molto colloquiale completano il quadro di un’offerta di Halloween perfetta. L’attenzione dell’utente è sicuramente catturata! Un ottimo esempio che fa già capire che questa agenzia con il marketing ci sa sicuramente fare!

Questi esempi sono quelli più tangibili, ovviamente, ma ce ne sono anche di molto più “squillanti”. Multinazionali famose si sono fatte notare negli ultimi anni per il Guerrilla Marketing. Ricordiamo in particolare: le strisce pedonali disegnate come delle patatine che fuoriescono da una confezione Mc Donald; una panchina che si trasforma in un Kitkat, una fermata del bus trasformata con le immagini nell’interno di un forno etc.

Per che aziende è il Guerrilla Marketing?

Stupire con un po’ di follia è indispensabile sia per le piccole che per le grandi aziende, anche se ognuna deve ovviamente farlo a sua misura. È per questo che ne esistono, di fatto, una versione offline più aggressiva e una più classica: bisogna quindi riflettere su una strategia di scala. Di fatto si tratta comunque di una strategia di business low cost nel senso che si cattura l’attenzione, augurandosi che poi si crei il passaparola.

È chiaro che anche nella follia ci si augura un passaparola in positivo, quindi, è indispensabile creare una campagna pubblicitaria ben fatta e meditata con strategia. Da qui si intuisce la necessità di rivolgersi a professionisti del settore. Questo soprattutto di fronte a una brand reputation che si è fatta sempre più delicata con l’avvento dei social network.

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