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Scommesse online post Decreto Dignità: il gioco è davvero al sicuro?

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Il Decreto Dignità e il gioco d’azzardo

L’approvazione e l’entrata in vigore del Decreto Dignità, voluto fortemente dal Ministro Di Maio una volta formato il Governo Conte, ha avuto effetti anche sotto il punto di vista del gioco d’azzardo. Tuttavia, è bene specificare che il Decreto Dignità non è stato creato esclusivamente per combattere il mondo delle scommesse e del gioco in questione, di per sé perfettamente legale.

Facciamo dunque un passo indietro, in maniera tale da comprendere cosa è avvenuto ai vertici del governo con l’introduzione del decreto sopra citato. Nel mese di luglio, a un paio di settimane dalla formazione vera e propria del Governo Conte, il Decreto Dignità è stato approvato dal Consiglio dei Ministri apportando modifiche in diversi settori e ambiti commerciali.

In primo luogo, sono stati toccati punti come i contratti a termine e i licenziamenti più in generale, così come sono state introdotte (o modificate) misure quali il redditometro, lo split payment e lo spesometro. E qui si arriva alla questione relativa al gioco d’azzardo.

Il Decreto Dignità ha avuto conseguenze anche per le scommesse e le puntate in genere, con provvedimenti che, in particolare, hanno interessato le modalità con le quali le pubblicità invitavano (il verbo è appositamente al passato) a giocare d’azzardo, proponendo la possibilità di ottenere vincite in denaro attraverso giochi di vario tipo. Analizziamo più nel dettaglio le possibili sanzioni e le conseguenze effettive del Decreto Dignità sul gioco d’azzardo.

Gli effetti del Decreto Dignità sul gioco d’azzardo

Analizzando nel dettaglio le nuove disposizioni del Decreto Dignità in merito al gioco d’azzardo, si evince innanzitutto che, come accennato in precedenza, il Decreto ha posto un veto nei confronti delle pubblicità dei giochi, delle scommesse e di qualsiasi altra attività inerente a tale ambito, con riferimento specifico al pubblicizzare la possibilità di vincere somme in denaro.

Il veto è stato posto su qualsiasi mezzo di diffusione del gioco. Tuttavia, va sottolineato come la disposizione non valga per i giochi e le attività caratterizzate dalla presenza dei loghi relativi al gioco sicuro, di cui l’Agenzia delle Dogane dei Monopoli fa da garante e portavoce.

Dal punto di vista economico, le sanzioni per chi non rispetterà le nuove disposizioni partiranno da un minimo di 50.000 euro. La paura dei gestori di tale attività, dai proprietari di siti internet dedicati al gioco a coloro che gestiscono sale specifiche, è un’altra. Di per sé, l’introduzione del Decreto Dignità ha dato una netta scossa al sistema, il quale, in ogni caso, fondava gran parte dei suoi proventi proprio sulla pubblicità.

L’impossibilità di pubblicizzare liberamente la possibilità di vincere somme in denaro rappresenta dunque un’importante perdita economica per i diretti interessati. E, ancor più importante, apre nuovi scenari (negativi) per lo svolgimento regolare delle attività di gioco.

La sicurezza del gioco d’azzardo dopo l’introduzione del Decreto Dignità

Il fatto di bloccare in un sol colpo un’enorme fetta dei proventi del gioco rappresenta un duro colpo per il settore. Ed è per questo motivo che gli addetti ai lavori hanno iniziato a domandarsi i possibili sviluppi futuri del Decreto, cui potrebbero aggiungersi ulteriori provvedimenti in grado di minare ancor più dall’interno l’attività in questione: il gioco è davvero al sicuro? Che cosa aspettarsi nell’immediato futuro dai movimenti del Governo e dalla politica? I sentori sono tutt’altro che positivi.

Eppure, è lampante che in Italia il gioco d’azzardo autorizzato si sia svolto sempre nella piena legalità. Lo possono testimoniare le migliaia di giocatori che ogni giorno effettuano l’accesso ai siti che offrono tale tipologia di servizi. Entrando all’interno di portali di questo tipo, dalle macchinette virtuali alle scommesse online (come il famoso Betrally), il giocatore si trova sempre di fronte al logo dell’AAMS, vale a dire l’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato.

È possibile riscontrare il logo in questione praticamente in qualsiasi sito ospitante servizi di gioco. Parliamo ovviamente di servizi legali. Qualsiasi giocata venga effettuata su portali simili (purché sia presente il simbolo dell’autorità citata) è svolta nella piena legalità.

La garanzia del gioco e la tutela dei giocatori

Da quanto è stato descritto finora, si evince come l’attività del gioco d’azzardo online, e con particolare riferimento alla situazione italiana, si svolga nel controllo pressoché totale di quanto avviene sui tali portali. Ogni singola giocata viene dunque vagliata e registrata dai sistemi informatici.

A tutto ciò si aggiunge un altro fattore degno di rilevanza: all’interno dei siti in questione, in qualsiasi fase e a ogni livello, sono presenti garanti, vale a dire soggetti (semplici bot, sistemi computerizzati, o persone in carne e ossa) incaricati di tenere sotto controllo le operazioni che vengono svolte su di un determinato portale. Insomma, non vi sarebbe nulla di cui preoccuparsi.

Tuttavia, il Decreto Dignità è andato a intaccare un sistema legalizzato e perfettamente funzionante, che non aveva alcun bisogno di ottenere una battuta di arresto, una stoccata come quella inferta dal provvedimento. A questo punto non rimane altro che attendere ulteriori sviluppi della vicenda, aspettandosi cambiamenti repentini attraverso la sottoscrizione di nuovi decreti e disposizioni governative provenienti dall’alto.

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