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Terrore ad Acilia, rapinata, picchiata e stuprata dalla banda nella sua abitazione: «Mi minacciavano con una pistola»

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Carabinieri e ambulanza intervenuti a Piazza Mancini per il ritrovamento di un trans morto a Roma

Non si sono accontentati del bottino e l’hanno violentata nella sua abitazione dopo averla legata. Sono stati momenti di puro terrore quelli vissuti da una donna residente ad Acilia che la scorsa settimana è stata rapinata e poi costretta ad avere un rapporto sessuale con la banda che le era piombata nell’appartamento. Ma nella giornata di ieri, al termine di un’approfondita attività investigativa, i Carabinieri di Ostia hanno arrestato i responsabili: si tratta di 2 trentenni e di un 46enne, tutti residenti nella zona dei castelli romani. 

Acilia, prima la rapina poi la violenza sessuale

I 3, già noti alle forze dell’ordine, sono ritenuti infatti i responsabili della violenta rapina perpetrata ad Acilia la settimana scorsa. Nei fatti, gli arrestati, sono riusciti ad introdursi nel corso della notte all’interno dell’abitazione di Acilia di una 48enne di origine peruviana e, con la minaccia di una pistola, dopo avere immobilizzato la vittima ed averla rapinata del denaro contante presente all’interno della casa, l’hanno malmenata e costretta ad un rapporto sessuale, dandosi poi alla fuga.

I soccorsi e le successive indagini

La donna, che dopo alcune ore è stata soccorsa dal proprio coinquilino, non presente al momento dell’aggressione e rientrato a casa successivamente, è stata medicata presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia e dimessa con una prognosi di 20 giorni. Le indagini poste in essere immediatamente dai Carabinieri hanno consentito, mediante un’accurata attività di sopralluogo e dettagliati accertamenti tecnici, di risalire ai malviventi che sono stati sottoposti a fermo di iniziato, perrapina a mano armata, violenza sessuale di gruppo, lesioni personali e porto abusivo di armi”.  I malfattori, ai quali in occasione dell’arresto sono stati sequestrati alcuni capi di abbigliamento e l’auto utilizzata nel corso dell’azione criminosa, sono stati ristretti presso la casa circondariale capitolina di Regina Coeli e di Avellino.

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