Home » News » Terrorismo: espulso tunisino legato ad Anis Amri, l’attentatore di Berlino

Terrorismo: espulso tunisino legato ad Anis Amri, l’attentatore di Berlino

Pubblicato il

Nel pomeriggio di ieri è stata data esecuzione al decreto di espulsione dal T.N. emesso dal Sig. Ministro dell’Interno per ragioni attinenti la sicurezza nazionale, nei confronti del cittadino tunisino KHAZRI Mounir, nato il 10.05.1981; nella circostanza lo stesso è stato imbarcato su volo aereo operante sulla tratta Roma-Fiumicino/Tunisi, scortato da personale appartenente all’Ufficio Immigrazione e della locale Digos. Tale provvedimento scaturisce dalle risultanze delle indagini compiute dalle Digos di Roma e Latina, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, avviate dalla Procura della Repubblica di Roma, Gruppo di Lavoro Terrorismo e reati contro la Personalità dello Stato, la Sicurezza e l’O.P, a seguito del noto attentato terroristico ai mercatini di Natale di Berlino, dove perdevano la vita 12 persone, tra le quali la cittadina italiana DI LORENZO Fabrizia, ed altre 45 rimanevano ferite.

Come noto, il terrorista, dopo il sanguinoso attentato tentò la fuga in Italia, dove aveva precedentemente vissuto prima di raggiungere la Germania, rimanendo ucciso il successivo 23.12.2016 a Sesto San Giovanni (MI), nel corso di un conflitto a fuoco occorso con Agenti della Polizia di Stato. La fase delle investigazioni è stata incentrata ad ampio raggio sulla ricostruzione della rete relazionale intessuta nel nostro Paese da ANIS AMRI, ed ha interessato innumerevoli contatti, perlopiù connazionali del terrorista, sull’intero territorio nazionale.

Dalla impressionante mole di dati acquisiti dall’attività investigativa, emergeva all’attenzione la circostanza che il terrorista, giunto in Italia clandestinamente a bordo di un barcone approdato a Lampedusa nel 2011 e tratto poco dopo in arresto per aver appiccato il fuoco all’interno del Centro per minori di Belpasso (CT), aveva soggiornato, tra il 22 giugno e il 2 luglio 2015, subito dopo la scarcerazione, nelle zone comprese tra Aprilia, Latina e Roma. Le successive indagini consentivano di appurare che lo stesso aveva usufruito, all’interno della sua abitazione di Aprilia, dell’ospitalità del connazionale YAAKOUBI Montassar, conosciuto sul barcone che li aveva portati a Lampedusa e con il quale aveva condiviso l’alloggio presso la comunità di Belpasso (CT), in quanto entrambi minorenni.

Alla luce di quanto sopra, è stata espletata attività investigativa, finalizzata a sviscerare nella sua interezza tutta la rete contigua al terrorista ANIS AMRI, ad esito della quale scaturiva la c.d. “Operazione Mosaico” del 29.03.2018, con l’esecuzione, disposta dal G.I.P. di 5 ordinanze di custodia cautelare in carcere e numerose perquisizioni nei confronti del sedicente cittadino palestinese NAPULSI Abdel Salem, in ordine al reato di auto-addestramento con finalità di terrorismo – a carico del quale è intervenuta nei giorni scorsi sentenza di condanna in appello a 4 anni di reclusione con espulsione dal T.N. a pena espiata – nonché nei confronti di 4 tunisini risultati stabilmente inseriti in un’associazione a delinquere transnazionale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla falsificazione documentale, atteso che le indagini evidenziavano che il terrorista, pochi mesi prima dell’attentato, si era procacciato due carte di identità italiane contraffatte, con l’indicazione della residenza fittizia a Roma.

Impostazioni privacy