Home » Ambiente » Torre Maggiore e Valle Caia, vincono i cittadini: il Ministero ufficializza il sì al vincolo paesaggistico

Torre Maggiore e Valle Caia, vincono i cittadini: il Ministero ufficializza il sì al vincolo paesaggistico

Pubblicato il

No al cemento. Cittadini e associazioni a tutela del territorio di Pomezia e Ardea esultano per la decisione presa dal Ministero dei Beni Culturali, che ha così confermato le loro teorie, in contrasto con quelle del Comune di Pomezia.

A dare la notizia l’associazione Latium Vetus.

“Il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo ha scelto – hanno fatto sapere – Sì al vincolo ‘Ambito delle tenute storiche di Torre Maggiore, Valle Caia e altre della Campagna Romana’. È infatti stato definitivamente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale num. 276 del 25 novembre il decreto ministeriale del 27 ottobre recante dichiarazione di notevole interesse pubblico dell’area sita nei comuni di Pomezia e Ardea”.

“Giunge così ad una felice conclusione – prosegue l’associazione – l’iter ministeriale che ha fatto molto parlare di sé nei due comuni dell’area metropolitana ed ha visto un’imponente mobilitazione della popolazione e della società civile a sostegno del provvedimento ministeriale, per la tutela di una porzione di circa 2000 ettari definita all’interno della dichiarazione di interesse pubblico come “un insieme particolarmente armonico di elementi agricoli e naturali, scarsamente antropizzati se non dalla realizzazione, nel corso del tempo di interessanti esempi di insediamenti agricoli tipici della campagna romana, inscindibilmente coniugati con numerose preesistenze architettoniche (…) e archeologiche”. Le carte archeologiche storiche e recenti testimoniano, infatti, l’antica vocazione agricola dell’area a cui si aggiunge la funzione di presidio del territorio e delle vie di comunicazione nel periodo medievale”.

Come molti di voi ricorderanno, la proposta di dichiarazione di vincolo era stata ratificata ufficialmente il 18 maggio scorso dalla Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale ed ha affrontato la fase di raccolta delle osservazioni da parte dei soggetti interessati, di fatto contrapponendo i cittadini e la società civile, che hanno dato vita ad una imponente raccolta firme a livello territoriale a sostegno della proposta di tutela, al mondo industriale “preoccupato” dal vincolo.

Anche gli enti locali hanno reagito diversamente alla proposta avanzata dalla Soprintendenza, con il Comune di Ardea impegnato a sostenere con forza la dichiarazione di notevole interesse pubblico ed arrivando perfino a votare l’ 11 agosto scorso una mozione del Consiglio comunale per perseguire tale obiettivo al fianco dei cittadini, ed il Comune di Pomezia che invece ha presentato le proprie osservazioni volte a chiedere una riduzione dei confini della proposta di vincolo con lo stralcio dell’area di Torre Maggiore e la salvaguardia degli interessi industriali e della facoltà di poter ulteriormente edificare cubatura industriale di tipo pesante nella relativa area individuata dal Piano regolatore generale”.

“Niente da fare per questi ultimi – si legge ancora nella nota di Latium Vetus – Le osservazioni presentate non hanno prodotto effetti favorevoli a revocare la proposta di vincolo. Acquisito così il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico per il paesaggio, presieduto dal esimio Prof. Giovanni Carbonara, fra le figure più autorevoli della Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma, la Commissione ministeriale per la tutela del patrimonio culturale del Lazio presieduta dal Segretario regionale, dott. Leonardo Nardella, ha approvato il decreto di notevole interesse pubblico.

Queste le conclusioni contenute nel provvedimento di vincolo: i confini della proposta di tutela rimangono immutati, ed anche gli ambiti paesaggistici rimangono sostanzialmente i medesimi con pochissime modifiche concentrate soprattutto nell’area a ridosso della ferrovia Roma – Napoli. Anche l’area di Torre Maggiore rimane inclusa all’interno dei confini del vincolo unitamente all’ambito limitrofo caratterizzato quale paesaggio dell’insediamento storico diffuso, che alza al massimo i livelli di tutela paesaggistica per quell’area”.

“Un risultato inequivocabile – concludono da Latium Vetus – Il MiBACT indica la strada della tutela, della salvaguardia territoriale e del minor consumo possibile di suolo per quell’area agricola straordinaria di Pomezia ed Ardea caratterizzata da torri medievali e da casali agricoli ottocenteschi, accogliendo sostanzialmente le osservazioni sottoscritte da quei 2542 cittadini di Pomezia ed Ardea che in poco più di un mese hanno dato vita ad una imponente opera di sensibilizzazione civica sostenuta e portata avanti da Associazione Latium Vetus: sono loro i vincitori di questa grande battaglia per la tutela del nostro territorio di grande valore da amare e da difendere, senza se e senza ma”.

 

Impostazioni privacy