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Torvaianica, comprano casa ma la trovano occupata da una detenuta ai domiciliari: Marco e Anna entrano finalmente nella loro casa, ‘sfrattata’ la donna

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villa torvaianica

E vissero felici e contenti. Qualche volta il lieto fine c’è, e pure molto prima di quanto si possa immaginare. È il caso di Anna e Marco (nomi di fantasia), protagonisti dell’assurda storia legata alla compravendita all’asta di una villetta a Torvaianica. Della vicenda ce ne occupammo a maggio, raccontandola nei dettagli: la coppia, appena sposata per smettere di fare la vita da pendolari e vivere finalmente insieme – lui abita ai Castelli Romani, lei in provincia di Frosinone – nel giugno 2020, dopo un sopralluogo durante il quale tutto sembrava regolare, aveva acquistato dallo Stato la casa come asta fallimentare con la rassicurazione che il precedente proprietario sarebbe uscito di casa prima del loro ingresso.

Solo che il vecchio proprietario se ne era andato, ma la sua convivente no, perché era stata precedentemente arrestata e messa ai domiciliari proprio a quell’indirizzo, ma nessuno lo aveva comunicato agli acquirenti. I due, nel 2017, erano stati coinvolti in una brutta storia di prostituzione minorile, con riti woodoo per costringere le ragazzine a prostituirsi. Solo che l’uomo non è stato arrestato, mentre la donna sì, ricevendo una condanna per 9 anni, che la donna stava scontando nella casa nel frattempo venduta – sempre dallo Stato – alla coppia che solo non poteva andare ad abitarci, ma che doveva continuare a pagare il mutuo e, di lì a poco, anche pagare le tasse come se quella fosse la loro seconda casa, non potendo prendere la residenza.

Il Corriere della Città – OTTOBRE 2021

Il colpo di scena

“Siamo riusciti a prendere possesso della casa il 1° luglio – annuncia Marco – A darmi la notizia per primi sono stati i miei vicini, alle 9 di sera: “Guarda che la stanno mandando via”. Pensavo che mi stessero prendendo in giro. Ho quindi chiamato il mio avvocato, che non finirò mai ringraziare, per chiederle cosa stesse succedendo. Non mi ha risposto, ma due ore dopo mi ha inviato una foto con scritto ‘Ce l’abbiamo fatta’. Quasi piangevo dalla gioia”.

“Nel mese di giugno – spiega l’avvocato Marianna Contaldo c’è stata un’intensa attività in Tribunale tra me e i legali degli occupanti riguardo l’interpretazione dei decreti emessi dal Governo sul blocco degli sfratti a causa della pandemia. Attraverso un’attività investigativa sulle persone, sono riuscita a dimostrare che loro non avevano i requisiti stabiliti dal Governo per ottenere le sospensive. A questo punto, anche da parte dell’autorità penale, oltre che civile, abbiamo ottenuto il nulla osta a farla uscire anche con la forza, cosa che è avvenuta il 1° luglio alla presenza dei carabinieri di Torvaianica, giorno in cui è stato eseguito lo sgombero”.

Quanta è stata la sua soddisfazione professionale?

“Immensa, anche se umanamente può dispiacermi per la signora, l’attività che abbiamo svolto è stata molto complessa, perché la casa risultava occupata non solo dalla compagna dell’uomo che risultava l’ex proprietario, ma anche da altre persone, minorenni, quindi abbiamo dovuto coinvolgere anche gli assistenti sociali. C’è poi stata la fase successiva, relativa allo sgombero dei beni mobili rimasti nella casa, durata fino alla metà del mese di agosto. Da quel momento in poi Anna e Marco sono potuti entrare realmente in possesso della loro casa”.

Il racconto di Marco

“Abbiamo penato per oltre un anno, ma guardami in faccia adesso”. Il sorriso di Marco attraversa tutto il suo volto e ripaga quello che ha dovuto passare in questi mesi di angoscia. Nel frattempo la sua famiglia – ancora separata, visto che la moglie abita con i genitori vicino Frosinone mentre lui vive con il padre a Marino – si è allargata: a fine giugno è nata Lavinia, nome scelto apposta per radicarsi ancora di più in questo territorio. “Noi ci eravamo aggiudicati la casa all’asta a gennaio del 2020, dando l’acconto come per legge, poi l’avevamo saldata tra maggio e giugno dello stesso anno accendendo un mutuo. È stato allora che ci siamo sposati e avremmo dovuto andare ad abitarci. Adesso, dopo più di un anno, siamo riusciti ad entrare per poter fare i lavori. E, se tutto va bene, a fine ottobre potremo venire a vivere qui tutti e tre, finalmente insieme”, spiega Marco.

“Anche se la signora è andata via il 1° luglio, fino al 24 agosto non siamo potuti entrare, perché c’erano ancora le sue cose – prosegue Marco – Anche fargliele portare via non è stato semplice, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. A tal proposito vorrei ringraziare di cuore tutti quelli che mi hanno aiutato ad arrivare a questo risultato: il mio avvocato Marianna Contaldo, il comandante della stazione dei carabinieri di Torvaianica Romano e il suo vice D’Angelo, gli uffici comunali e la stampa, voi e Fuori dal Coro, che vi siete occupati del mio caso: grazie alla grandissima risonanza mediatica tutti hanno preso a cuore la nostra situazione”.

Che effetto fa avere una casa?

“È emozionante, mi sembra strano. È un misto di sentimenti tra gioia e paure. Adesso c’è ovviamente anche l’ottimismo e la speranza, rappresentata benissimo da nostra figlia Lavinia, che abbiamo chiamato un nome antico e bellissimo che simbolicamente ci lega ancora di più a questo territorio e che è un augurio di speranza non solo per noi ma per tutti quelli che ci sono stati vicini”.

 

 

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