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Torvaianica: in via La Spezia sempre peggio tra rifiuti, mobili vecchi e alberi di Natale

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Si sentono grida a tutte le ore, con un accento inconfondibile. Gli odori non sono dei più piacevoli. Il marciapiede adiacente al cancello di ingresso del condominio trabocca di mobili vecchi e distrutti e, da giovedì scorso, troneggia anche un albero di Natale a pezzi. Per non parlare dei secchi dei rifiuti che si trovano dentro al cancello, nell’area condominiale: sempre pieni di sacchetti puzzolenti, che vanno regolarmente a finire per terra.
Ormai i residenti “regolari” di via La Spezia, a Torvaianica, non ce la fanno più. Non hanno più nemmeno la forza di protestare, visto che finora la loro voce è rimasta inascoltata. Eppure ogni tanto qualcuno ci prova ancora: la scorsa settimana hanno chiamato i carabinieri, ma le forze dell’ordine non possono fare nulla contro lo stato di degrado che le due palazzine gemelle stanno subendo da qualche tempo, ovvero da quando alcuni degli appartamenti sono stati dati in affitto (???) a delle famiglie rom.
“Ogni volta che il Comune passa a pulire loro si affrettano a sporcare di nuovo – commenta una residente – Le lascio immaginare cosa succede quando gli addetti alle pulizie non passano: qui è lo schifo più totale, sembra di stare nelle favelas. Non ne possiamo più: abbiano acquistato questi appartamenti in quanto belli e centrali. Adesso valgono un terzo di quanto li abbiamo pagati. Sempre che qualcuno abbia il coraggio di acquistarli, perché appena si accorgono di cosa accade, tutti scappano a gambe levate”.
Di questa situazione si sono occupati anche i comitati di quartiere. E’ stato interessato il Comune e ne sono a conoscenza le forze dell’ordine. Ma la soluzione non si trova.
Da un anno noi del Corriere monitoriamo gli sviluppi, ma non vediamo miglioramenti, anzi…
Possibile che la legge consenta che un gruppo di persone possa svalutare così un’intera zona?
Possibile che non si trovi il modo di far rispettare le regole a chi sembra non avere nessun rispetto?
Il costo della pulizia che il Comune fa – quando viene fatta – ricade su tutti i cittadini. E’ giusto?
Quando ci avviciniamo per fare le foto un gruppetto di teen ager ci guarda male. “Siete del Comune?”, ci domandano rabbiosi.
Non rispondiamo e ci allontaniamo. Veniamo seguiti – a male parole – fino a quando non entriamo in un bar.
Abbiamo vissuto questa situazione per una manciata di minuti. Ma cosa si prova a viverla ogni giorno?

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